Genova. “Un rinvio metterebbe in discussione l’applicazione degli ammortizzatori sociali e degli altri impegni contenuti nell’accordo. Mi auguro che il referendum si svolga nei prossimi giorni. In mancanza di un responso referendario, gli amministratori hanno comunque il dovere di salvare il teatro e per questo assumeranno le decisioni più opportune”. Così il sindaco Marco Doria dopo che l’assemblea dei lavoratori della Fondazione Teatro Carlo Felice ha oggi “rigettato” l’intesa raggiunta nei giorni scorsi tra le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali che prevedeva in particolare l’avvio dei contratti di solidarietà per un anno, rimandando il referendum a settembre.
Alla riunione, iniziata questa mattina e finita alle 14, hanno partecipato circa 180 lavoratori.
La mozione approvata sul rinvio – secondo quanto si e’ appreso – era finalizzata a ”prendere tempo” per valutare meglio i contenuti dell’accordo e ”in attesa di possibili soluzioni da parte del Governo centrale”.
“Come ho ribadito più volte, l’accordo per il teatro Carlo Felice siglato dalle organizzazioni sindacali, costituisce una condizione indispensabile per mettere in sicurezza la Fondazione seguendo un percorso condiviso tra azienda e lavoratori. – ha commentato il sindaco Doria in una nota – L’amministrazione attendeva un giudizio dei dipendenti regolarmente espresso attraverso un referendum sindacale con diritto di voto per tutti. Un’assemblea, cui ha partecipato soltanto una parte dei dipendenti, ha invece proposto un rinvio della consultazione. Tale rinvio metterebbe in discussione l’applicazione degli ammortizzatori sociali e degli altri impegni contenuti nell’accordo. Mi auguro che il referendum si svolga nei prossimi giorni. In mancanza di un responso referendario, gli amministratori hanno comunque il dovere di salvare il teatro e per questo assumeranno le decisioni più opportune”.