Genova. A un mese esatto dalla tragedia di Genova si allarga l’inchiesta sulla strage del Molo Giano. La Procura ha aggiunto due nuovi nomi nella lista degli indagati. Sono quelli del primo ufficiale della Jolly Lorenzo Repetto e del terzo ufficiale Cristina Vaccaro. Il primo viene indagato per omicidio colposo plurimo, la seconda per falso. Secondo la procura infatti il terzo ufficiale avrebbe scritto informazioni non vere sulla check list della nave la sera in cui uscì dal molo Ronco per schiantarsi contro la torre dei Piloti.
Anche il comandante Roberto Paoloni, già indagato per omicidio colposo plurimo, è stato iscritto nel registro degli indagati anche per il reato di falso che riguarderebbe, in questo caso, il libro di navigazione della Jolly Nero.
Per Paoloni, il pilota Antonio Anfossi e Lorenzo Repetto ci sono poi ulteriori due capi di imputazione che riguardalo la messa a rischio della navigazione marittima e la distruzione della torre piloti. Indagata anche la società Ignazio Messina, nella persona del legale rappresentante Andrea Gais è indagata per la responsabilità amministrativa che un ente o una società hanno in caso di commissione di reati da parte dei propri dipendenti.
Dalla prossima settimana gli indagati cominceranno a comparire dinanzi al procuratore Walter Cotugno e al procuratore capo Michele Di Lecce. Tra 30 giorni i periti consegneranno la loro relazione: “Oggi chiudiamo una prime fase delle indagini – spiega Di Lecce – più avanti questa lista di indagati potra inspessirsi o assottigliarsi, vedremo”.
In pratica gli avvisi di garanzia emessi questa mattina sembrano confermare da un lato le indiscrezioni circa il malfuzionamento di alcuni apparati di bordo (in primis manometro e contagiri) che però evidentemente non erano segnalati come avrebbero dovuto nella documentazione di bordo della Jolly, configurando quindi il reato di falso.
Dall’altro sembra anche chiaro che la manovra compiuta quella sera dalla portacontainer dei Messina fu errata, probabilmente per la curva “larga” presa a velocità troppo elevata.