Genova. Oggi sciopero di 4 ore e corteo dei lavoratori della Selex Es per protestare contro un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di diversi siti produttivi, tra cui l’ex SelexComm alla Fiumara. A Genova sono previsti più di 300 esuberi, tanto che il capoluogo ligure è al secondo posto, dietro a Roma, quanto a numeri. Sotto la Lanterna si parla, insomma, di una ristrutturazione che colpisce il 15% della forza lavoro totale.
A Genova i 303 lavoratori andranno così in cassa integrazione a zero ore per due anni, per tutti gli altri dipendenti se ne prospettano 4 ore settimanali. Al termine del periodo, ma solo a fronte di una ripresa degli ordinativi, i cassa integrati potrebbero venire riassorbiti. Ma su questo non è stata fornita alcuna garanzia.
Ecco le motivazioni della protesta di oggi. Un corteo dovrebbe partire dalla Fiumara, l’altro da Sestri Ponente, per poi congiungersi all’altezza della stazione ferroviaria di Cornigliano.
Nel frattempo, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Renzo Guccinelli, senza mettere in nessun modo in discussione il processo di integrazione tra le diverse società che ha lo scopo di creare una Selex ES competitiva, solida economicamente, forte commercialmente, ha sottolineato come questo processo probabilmente “sarebbe dovuto iniziare prima evitando che la situazione delle tre aziende oggetto della fusione in Selex Es si compromettesse. La responsabilità di tutto questo va al passato management delle aziende e della stessa Finmeccanica. Oggi occorre rimediare. Ci vuole un’azienda forte e competitiva, servono scelte che risanino e facciano contestualmente crescere l’azienda. Non si può pensare di riacquisire competitività e solidità aziendale facendo ricadere pesanti conseguenze sui lavoratori che sicuramente non hanno responsabilità della situazione”.
“Il governo non può rimanere assente – ha aggiungiunto Guccinelli- i problemi della Selex Es che deve essere messa in grado di investire su ricerca e innovazione e di trovare la strada di un mercato globale sempre più difficile, sono reali e urgenti. Di fronte all’eventuale permanere della rottura del confronto tra azienda e organizzazioni sindacali si deve rapidamente indire un tavolo governativo che coinvolga i ministeri interessati e la stessa Finmeccanica”.