Sanità in Liguria, tempi di attesa biblici e pazienti abbandonati a se stessi: la minoranza insorge

matteo rosso pdl

Regione. Poca attenzione per il paziente e tempi di attesa biblici, anche di un anno. Questi i principali contenuti dell’intervento del consigliere regionale Matteo Rossi, Pdl, che dopo l’apertura del consiglio monotematico sulla sanità, ha subito preso la parola, rivolgendosi all’assessore Claudio Montaldo e criticando l’assenza del presidente Claudio Burlando.

“La minoranza ha chiesto questo consiglio perché la sanità ligure è incapace di rispondere alle vere esigenze dei pazienti, di una popolazione particolarmente anziana che ha bisogno di più cure. Ho fatto Visite settimanali negli ospedali e negli  ambulatori della Regione, ascoltando i problemi e le preoccupazioni degli utenti e la domanda che dobbiamo porci è: quale è il ruolo del paziente?”, ha dichiarato Rosso, secondo cui si bada troppo ai costi, che certamente non possono essere dimenticati, ma non viene messo al centro il vero protagonista, cioè il malato.

“Serve un processo di umanizzazione, di ascolto della persona, perché il paziente non va visto come una sorta di macchina rotta, occorre un rapporto di fiducia con il medico per non sentirsi un numero – ha proseguito – Si deve tagliare altrove, ma non su questo, non si può affidare tutto al volontariato, bisogna intervenire in modo deciso”.

Forte le critiche sulle liste di attesa “bibliche”. “Non è stato fatto nulla per migliorare i tempi delle liste di attesa. Nel 2007 è stato siglato un accordo tra Liguria e Piemonte, con una ditta, per abbattere le liste di attesa facendo lavorare le apparecchiature radiologiche dieci o dodici ore al giorno rispetto alle cinque o sei attuali – ha spiegato ancora Rosso – ma dopo sette anni nulla è cambiato”.

Il consigliere ha fatto anche alcuni esempi pratici. “Per una colonscopia nelle strutture dell’area metropolitana genovese bisogna attendere almeno 5 mesi, per una mammografia al San Martino 7 mesi, fino ad arrivare ad attese anche di un anno – ha concluso – così non si può andare avanti”.

Subito dopo sono seguiti altri interventi, tutti sullo stesso tenore. Intanto, però, l’assessore Montaldo, oltre all’arrivo della ricetta elettronica, ha anche annunciato il progetto dei centri salute su tutto il territorio regionale. “Apriamo ora anche una discussione sulla organizzazione di strutture associative che consentano di allungare l’orario: una ogni distretto aperta almeno 12 ore al giorno, anche nei week-end – conclude l’assessore – si parla di associazioni analoghe ai centri salute savonesi”. Questo, forse, dovrebbe consentire di diminuire almeno in parte i tempi di attesa.

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