Rifiuti, Della Bianca: “Consiglio monotematico, per evitare che Regione si comporti da Ponzio Pilato”

rifiuti abbandonati

Regione. Sulla questione della gestione dei rifiuti, la consigliera Raffaella Della Bianca, sostiene che Regione Liguria dovrebbe intervenire urgentemente, in via normativa, approfittando anche del fatto che il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando è ligure e bel conosce i problemi legati al territorio.

“Ho presentato una Mozione dettagliata – spiega Della Bianca -, perché i Comuni liguri sono ancora distanti dal raggiungere i parametri stabiliti dalla normativa in materia ambientale. In particolare il D. Lgs. 152 del 2006, ha fissato all’art. 205 obiettivi di raccolta differenziata molto ambiziosi per gli ambiti territoriali ottimali e per gli Enti Locali, i quali avrebbero dovuto raggiungere a fine 2012 il 65% rispetto al rifiuto urbano prodotto. In Liguria, ai fini dell’organizzazione della gestione dei rifiuti, la Legge regionale n. 18 del 1999, all’art. 28 ha individuato il territorio di ciascuna Provincia quale ambito territoriale ottimale. L’entrata in vigore del D. Lgs 152/2006 all’art. 201 ha previsto la costituzione delle Autorità d’Ambito, strutture dotate di personalità giuridica, alle quali gli Enti Locali partecipano obbligatoriamente”.

Nello schema di Piano di Gestione dei Rifiuti, che è in fase di predisposizione, la consigliera dice che la Regione sembra orientata a prevedere la sostituzione degli ATO con la creazione di ambiti identificati per aree omogenee, con l’indicazione anche degli impianti a cui rivolgersi. Ne consegue che la modifica del modello organizzativo è solo nominale e che risulta essere trascurato il problema degli impianti.

“Assume quindi rilevanza strategica – aggiunge Della Bianca -, stabilire se chi svolge il servizio possa essere anche chi gestisce l’impianto di discarica, in quanto l’incremento della differenziata e la gestione della discarica possono essere attività in conflitto. Sulle modalità organizzative, si ritiene inoltre che il Piano debba esplicitamente vincolare i costituendi Bacini ad un modello organizzativo di raccolta del prodotto differenziato, in modo tale da garantire il raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata stabilite dalla normativa di settore con una tempistica che sia anticipata rispetto a quella ipotizzata nella bozza di piano che sembra corrispondere al 2018”.

L’entrata in vigore del D. Lgs. 152/2006 all’art. 201 ha previsto la costituzione delle Autorità d’ambito, strutture dotate di personalità giuridica, alle quali gli Enti Locali partecipano obbligatoriamente e che alle stesse, costituite in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla competente Regione, è trasferito l’esercizio delle competenze in materia di gestione integrata dei rifiuti.

“La situazione degli ambiti territoriali della Liguria – continua Della Bianca -, pur registrando un andamento di costante progresso a livello annuale, risulta ancora oggi non allineata rispetto agli obiettivi fissati (65%) dalla normativa di settore, raggiungendo un dato medio relativo all’anno 2012 stimato in circa il 33%. Negli anni che sono compresi dal 2006 al 2011, nessuno dei 235 Comuni liguri, fatta eccezione per alcuni quantificabili nell’ordine delle unità, ha raggiunto le percentuali di raccolta differenziata stabilite dalla normativa di settore”.

Lo stesso Presidente della Giunta Regionale, in una nota ufficiale inviata al Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Dr. Vasco Errani, ha evidenziato quali criticità di natura territoriale, tecnica, funzionale ed economica abbiano ad oggi condizionato in Liguria l’applicazione dei sistemi organizzativi per la raccolta differenziata e la loro evoluzione verso gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale.
“Dal momento che i Comuni liguri non riescono ad andare a regime in merito alla raccolta differenziata rispetto ai parametri della legge – spiega – il presidente Burlando ha chiesto, con nota ufficiale del 4 aprile 2013 inviata al Presidente della Conferenza Stato Regioni, l’attivazione della procedura che consente, tramite la definizione di un Accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente, Regione ed Enti Locali interessati, di ottenere una deroga rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa nazionale. E’ evidente la scarsa funzionalità dell’ATO, organismo al quale la Regione ha attribuito compiti di attuazione della pianificazione di settore, registrata con particolare riguardo nell’individuazione di aree per la realizzazione degli impianti finalizzati alle attività di recupero”.

La principale criticità del sistema gestionale, secondo la consigliera, è rappresentata dalla carenza di risorse infrastrutturali per il trattamento della frazione organica che percentualmente rappresenta quella più significativa del rifiuto prodotto. In Liguria non esiste un impianto specificamente dedicato al recupero della frazione organica.
“Molti comuni liguri hanno incontrato difficoltà oggettive – dice -, che hanno condizionato l’applicazione dei sistemi organizzativi per la raccolta differenziata e la loro evoluzione verso gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale. Il perseguimento delle politiche ambientali, ivi compreso il raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata indicate dall’articolo 205 del D. Lgs. 152/2006, non è raggiungibile con immediatezza, soprattutto in un territorio come quello ligure che presenta, per la sua stessa morfologia, problematiche logistico strutturali rilevanti e tali da incidere in modo risolutivo sul conseguimento di taluni obiettivi”.
“Ricordo che – sottolinea -, il Codice dell’Ambiente prevede un’addizionale del 20% del tributo di conferimento dei rifiuti in discarica; tributo a carico dell’Autorità d’Ambito che ne ripartisce l’onere tra i Comuni che non hanno raggiunto le percentuali previste dalla normativa. Ne consegue che non pochi Comuni liguri si sono trovati nella situazione di versare tale addizionale e di ricevere contestualmente denaro pubblico dalla Regione a titolo di contributi premiali. Nell’azione promossa a carico degli Amministratori del Comune di Recco, il Pubblico Ministero presso la Corte dei Conti della Liguria è pervenuto alla quantificazione del danno erariale ipotizzato proprio in misura corrispondente a tale addizionale”.
La consigliera ha presentato con urgenza una Mozione in cui chiede al Presidente Burlando, attraverso anche l’impegno del Ministro dell’Ambiente On. Orlando, a lavorare per un intervento che, anche in via legislativa, tenga conto della specificità dell’attuale situazione ligure in merito alla gestione dei rifiuti e nello specifico alla raccolta differenziata, prevedendo la disciplina di interventi a favore dei Comuni che pur migliorando costantemente le loro prestazioni in tale materia non hanno raggiungo i limiti fissati dalla legge. Chiede inoltre, di spiegare a cosa possa servire passare da ATO (Ambito Territoriale Ottimale) a BACINI, senza vincolare questi ultimi ad un modello organizzativo. Infatti modificare il nome senza vincolarlo ad un modello di fatto vuol dire non cambiare nulla. Infine, secondo la Della Bianca, è importantissimo stabilire tempi certi in cui si farà l’impianto per il trattamento della frazione organica.

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