La Fondazione Rocco Chinnici, insieme alla Compagnia di San Paolo e al comune di Genova e realizzata da Antonoio La Spina, docente in sociologi alla Luiss, ha presentato i risultati di una ricerca effettuata nel quartiere della Madallena: “La criminalita’ incide sull’economia di un quartiere ma contribuisce anche a trasformarlo fino a quasi trasfigurarlo, causandone lo spopolamento e l’impoverimento. E il sestriere della Maddalena, nel cuore di Genova, e’ l’esempio lampante di quanto le mafie e la criminalita’ organizzata impattino sul territorio”.
La ricerca si e’ concentrata sul sestriere della Maddalena e sono state intervistate 100 persone tra residenti, commercianti, forze di polizia e magistrati. Dallo studio e’ emersa una conferma della percezione di insicurezza e degrado di chi vive il quartiere, legato alla microcriminalita’ soprattutto, ma anche un grande fermento della societa’ civile, con un movimento spontaneo che parte dal basso.
Sono soprattutto due i problemi che incidono sulla vita della Maddalena: la prostituzione e lo spaccio. Attivita’ illecite che hanno fatto svuotare il quartiere, facendo fuggire residenti e commercianti.
“La criminalita’ alla Maddalena – hanno spiegato Giovanni Chinnici, presidente della Fondazione intitolata al padre, e La Spina – non si alimenta attraverso le estorsioni e il racket del pizzo. Ma e’ certo che nel centro storico si siano insediate e hanno focalizzato le proprie attivita’ economiche, famiglie legate alle cosche siciliane e alla ‘Ndrangheta. Questo tipo di attivita’ ha fatto crescere in maniera abnorme i costi degli immobili e impedito ai commercianti che vogliono agire nella legalita’ di aprire una attivita’ commerciale nella zona”.
La soluzione per combattere una criminalita’ che c’e’ ma che tende a non farsi ”sentire” e’ quella di una nuova normativa che possa permettere di fermare il fenomeno anche quando questo non si basa solo sulle attivita’ illecite tipiche dei grandi sodalizi mafiosi.