Cronaca

“Pericu ce la tolse, Doria ridaccela”. In marcia per riprendersi la diga del Brugneto

Genova. “Oggi la diga, domani l’acqua”. Saranno queste le parole che domenica prossima verranno apposte presso la diga del Brugneto, in alta Val Trebbia.

L’invaso artificiale del Brugneto si trova nei comuni di Torriglia, Propata e Rondanina e, oltre ad essere il più grande lago della Liguria, è una fonte di approvvigionamento idrico strategica per Genova e non solo.

Dal 2003 il Brugneto non è più di proprietà del Comune di Genova: la giunta Pericu la vendette, infatti, ad Amga, ora Iren SpA.

“Una vera e propria svendita – attacca Alessio D’alessandro, Comitato acqua bene comune Genova -, che ha causato infiniti problemi non solo a Genova, ma anche alla Val Trebbia. Per 12 milioni di euro il Comune si privò di ben due dighe e tre centrali idroelettriche”.

C’è poi un problema che si trascina addirittura dal 1954. “L’acqua che alimenta questi impianti è rilasciata dal Torrente Brugneto, affluente del fiume Trebbia, deviato nel 1954 dal versante Piacentino a quello Ligure: un vero proprio esproprio che ha sottratto al versante piacentino ed alla val Trebbia enormi quantitativi di acqua, impoverendola gravemente dal punto di vista idrico ed ambientale per alimentare il versante genovese”.

I manifestanti chiedono di distribuire l’acqua secondo le reali necessità del territorio. “Ma non solo – conclude D’Alessandro -: la giunta Doria deve riconoscere l’illegittimità della vendita, così come fatto dal Tar nel 2004. Serve poi, su questi temi, un vero percorso partecipativo, che finora non c’è stato”.

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