Genova. Rito abbreviato per Matteo Biggi, il portuale che il 12 novembre scorso ha ucciso con una coltellata il suo collega, omonimo e coetaneo. Il processo e’ fissato al 19 giugno. Oggi, intanto, davanti al gip Marina Orsini, nel corso dell’udienza preliminare, i familiari della vittima si sono costituiti parti civile assistiti dall’avvocato Giuseppe Sciacchitano.
Una perizia eseguita dal prof. Gianluigi Rocco su incarico del gip Silvia Carpanini, aveva dichiarato Matteo Biggi totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto e in preda a un delirio paranoide.
A tale risultato si era anche associato il dottor Gabriele Rocca, consulente degli avvocati Silvio e Rinaldo Romanelli, difensori dell’imputato. I dottori Pietro Ciliberti e Francesca Canale, consulenti delle persone offese, non avevano contestato le conclusioni del perito d’ufficio. Matteo Biggi e’ detenuto nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino.
Secondo quanto era emerso durante gli esami cui e’ stato sottoposto dai periti il giovane, che conosceva superficialmente il suo omonimo e non avrebbe avuto alcun problema o screzio con la vittima, era afflitto da un delirio persecutorio che lo aveva portato ad asserire che il mondo stava per finire, che qualcuno lo spiava e che lui e i suoi familiari erano in pericolo di vita