Cronaca

Maturità 2013, la seconda prova vista dai ragazzi: “sorpresa” Quintiliano, matematica “fattibile”

Genova. Seconda prova. Al liceo classico è uscito Quintiliano e un sospiro di sollievo. Via il temutissimo Tacito e via anche Seneca. Qualcuno, dopo la sorpresa di ieri, aveva pensato al ritorno di Magris, però in latino. Invece era Quintiliano, autore non “eccessivamente difficile”, incontrato a cavallo dell’ultimo anno, ma soprattutto “non prevedibile”.

“Pensavamo a Tacito, Seneca, e dopo la sorpresa di ieri, alcuni si aspettavano qualche autore italiano in latino, forse lo stesso Magris”. Invece stamani un’altra sorpresa “quest’autore onestamente inaspettato, di solito si fa tra la quarta e la quinta, per fortuna la nostra insegnante ce l’ha fatto studiare molto bene”. Faccia faccia con Quintiliano, dunque, e con “Omero, maestro di eloquenza”.

“Se sapevi bene la grammatica te la cavavi – racconta Maurizio, 5 D al D’Oria – Io ho avuto la fortuna di essere stato calmo all’inizio”. Ragionare fin da subito, senza farsi prendere dal panico.”Non faccio previsioni, perché porta sfortuna però..speriamo bene, ma per tutta la maturità”.

E da oggi pomeriggio “si inizia a studiare per lunedì, incrociamo le dita, concentriamoci sulle materie fondamentali, probabile greco o inglese, l’importante è non farsi prendere dal panico e impegnarsi”, ripete Maurizio, sguardo dritto alla meta.

Per Marta, Il Castiglioni Mariotti fra le mani, “E’ andata bene, non era eccessivamente difficile, tranne alcune frasi su cui bisognava ragionarci un po’ sopra. Me l’aspettavo più difficile, ma certo non mi aspettavo Quintiliano”.

“Non sono tra i più bravi però l’ho fatta, non voglio dirlo troppo ad alta voce per scaramanzia, ma mi sembra sia andata bene”, tira un sospiro di sollievo Lorenzo, 5 D. Quintiliano? “No, non era prevedibile, noi pensavamo a Vitruvio o al temutissimo Tacito”.

Matteo, 5 F, ieri dopo il tema è andato al mare. “Le cose son due, o l’ho sbagliata tutta o l’ho fatta giusta, non ci sono vie di mezzo”. E’ andata anche bene. “Quintiliano non è tutta sta roba, alcuni costrutti non erano lineari, ma l’ho finita. Anche presto, spero di averla fatta giusta”.

Dal classico allo scientifico, la musica cambia, ma non troppo. Seconda prova “fattibile”, dicono i ragazzi del Cassini. “Soprattutto i quesiti – dice Gabriele all’uscita, allo scadere delle sei ore – i problemi erano più difficili ma si poteva fare”. Ora un po’ di riposo “mica tanto”, in vista del quizzone, anche se l’orale che “preoccupa più di tutti”. Tutto facile per Andrea: “Avevamo un professore che ci ha preparato al meglio”. Terza prova? “Eh, sappiamo tutto, farò anche quella”. Più riflessive le ragazze. Per Alice “un po’ lunga” e un po’ “calcolosa”, ma rispetto agli anni passati era fattibile. “Adesso si va a dormire” e poi a studiare per la terza prova, la più dura.

Poteva andare meglio ma anche peggio, confessa Elena. “All’inizio calcoli su calcoli, dopo due orette l’illuminazione”. Problema e quesiti fatti. “Sarà tutto sbagliato, ma non importa”, sospira. Il tema era “tranquillo”, matematica “un po’ d’ansia”, terza prova ancora peggio. “Oggi faccio poco, poi giù”, a studiare tutte le materie.

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