Ist, l’odissea dei malati tra caos e disorganizzazione. Montaldo: “Ci stiamo lavorando”

ist san martino

Genova. “L’Ist? Era un gioiello”. Il verbo coniugato all’imperfetto rende l’idea: quello che una volta era riconosciuto – dagli stessi pazienti – non è più. Il presente, spesso, è fatto di tempi allungati e un senso di generale caos, indipendentemente dalla professionalità. “Una volta non era così”, lo dicono in molti e di continuo.

Ist-San Martino, il percorso per la riorganizzazione continua. Oggi in via Fieschi le audizioni in commissione, direzione, Università, sindacati e dirigenza, in vista del consiglio monotematico sulla sanità, in programma domani, in cui sarà discusso anche il piano da sottoporre poi al Ministero. Ricevuto il parere della commissione, il piano passerà alla giunta e sarà inviato a Roma per l’approvazione finale.

“Con questo passaggio definiamo l’organizzazione di San Martino – ha commentato l’assessore regionale Claudio Montaldo a margine di una iniziativa al Teatro della Gioventù – sperando che in questo modo si possano superare problemi che ancora esistono nel processo di amalgama delle due strutture, e a cui si aggiunge la presenza universitaria, anch’essa elemento di complicazione”.

Tutti soggetti differenti, spiega Montaldo, con normative diverse, da portare “a sintesi”. Sintesi che, talvolta, in quello che dovrebbe essere centro d’eccellenza per la ricerca sul cancro stenta però ad arrivare. Succede così che un paziente oncologico si trovi ad aspettare ore (anche cinque) il farmaco chemioterapico, provato dalla sua condizione e smarrito nella mancata organizzazione. Non sempre si tratta di casi isolati o fortuiti, e non sempre sono da imputare al periodo “finestra” tra il prelievo ematico, la visita e la terapia, basta recarsi ogni martedì in sala d’attesa al primo piano per toccare con mano. Così come può succedere di non poter effettuare una visita di controllo, perché, nonostante regolare appuntamento, la tac non è stata refertata in tempo e l’incontro con gli oncologi viene rimandato a data da destinarsi.

“Bisogna organizzare meglio, anche noi abbiamo ricevuto telefonate e mail – conferma l’assessore – la direzione dell’Ist come recentemente ha ribadito pubblicamente è impegnata a cercare di migliorare il percorso, qualche volta i tempi sono allungati, bisogna lavorare perchè siano quelli giusti”.

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