Genova. Gli avvocati Romano Raimondo e Pasquale Tonani, difensori rispettivamente del comandante e del primo ufficiale della Jolly Nero, hanno chiesto al Gip un incidente probatorio rispetto all’incidente del 7 maggio scorso, quando la portacontainer dei Messina si è schiantata contro la torre dei piloti uccidendo 9 persone.
In particolare, i legali vogliono che vengano chiariti due aspetti: l’intervento dei rimorchiatori Genoa e Spagna e la posizione in cui era stata costruita la torre dei piloti. La richiesta è stata affidata al gip Ferdinando Baldini che dovrà decidere entro qualche giorno.
Nel caso la richiesta venga accolta il gip nominerà un proprio perito, e le parti i propri consulenti, un sorta di anticipazione del processo che verrà rispetto a due aspetti che, fin dai giorni immediatamente successivi al tragico crollo, avevano sollevato alcune polemiche.
Entro 48 ore la Procura deciderà se opporsi o meno alla richiesta delle difese. Per quanto riguarda il comportamento dei rimorchiatori, occorre precisare che secondo la Procura non sarebbe stato richiesto “al concessionario il servizio di rimorchio mediante consegna della nave”. Lo ha scritto il pm nell’invito a comparire notificato agli indagati. Il pm sostiene che “in quel caso i rimorchiatori
avrebbero provveduto a garantire l’evoluzione mediante la propria propulsione e sarebbero stati in grado di arrestare in ogni momento l’evoluzione”. ”Invece – aggiunge – e’ stata richiesta l’assistenza dei rimorchiatori ‘al solo scopo di effettuare la rotazione della nave”.
A carico del comandante Roberto Paoloni, del pilota Antonio Anfossi e del primo ufficiale Lorenzo Repetto, le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, attentato alla sicurezza dei trasporti e crollo di costruzioni. Per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro e’ ipotizzato il solo reato di falso per omessa annotazione sulla check list del non funzionamento di apparati di bordo. La società Ignazio Messina e’ iscritta sul registro degli indagati per responsabilita’ amministrativa dell’Ente derivante dal reato di omicidio colposo plurimo caratterizzato dalla violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro a bordo delle navi.
Si e’ appreso anche che gli avvocati Carlo Golda e Francesco Munari, difensori del pilota Anfossi, hanno depositato una memoria e solo dopo la consegna delle perizie, quando avranno un quadro complessivo, valuteranno se chiedere un incidente probatorio. Nei prossimi giorni dovrebbe essere depositata la consulenza dei due ammiragli nominati dalla Procura per compiere l’esame sullo stato della nave mentre e’ in corso la trascrizione delle comunicazioni che sono riportate nella scheda di memoria della ‘scatola nera’.