Cronaca

IIT, nuova tecnica per protesi: quando il biomateriale si adatta alla medicina applicata

IIT

Genova. L’Istituto italiano di tecnologia di Genova ha sviluppato una nuova tecnica per realizzare biomateriali per protesi biodegradabili. Il gruppo di ricercatori, coordinati da Fernando Brandi del dipartimento di nanofisica dell’Iit, è riuscito a conciliare qualità del materiale da usare nella medicina applicata con l’efficienza in termini di tempo.

Il biomateriale viene usato per la creazione di scaffold, ovvero strutture che abbiano specifiche forme e dimensioni, per adattarsi alla struttura del corpo umano che dovranno sostituire, e che siano compatibili con le cellule dell’ambiente circostante. Il gruppo di Brandi, composto da dottorandi e il ricercatore Post-doc Szabolcs Beke, ha ideato e sviluppato una nuova tecnica di stereolitografia proiettiva layer-by-layer a 308 nanometri. Attraverso tale innovazione, è stato possibile realizzare uno scaffold poroso costituto da un biopolimero biodegradabile (PolyPropylene Fumarate) che rispetta sia la specificità in termini di forma e dimensioni, sia la biocompatibilità, necessarie all’adesione e proliferazione di cellule umane. Queste, infatti, crescono sulla superficie e all’interno degli scaffolds, negli spazi definiti dai pori.

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