Politica

F35, Pastorino (Pd): “No all’acquisto, ora decida il parlamento”

bombardiere F35

Liguria. E’ stata approvata poche ore fa dalla Camera dei Deputati la mozione di maggioranza contro l’acquisto di ulteriori velivoli di guerra F35.

“Positivo il raggiungimento di un documento unitario che sospende l’acquisto dei cacciabombardieri e ne sottopone l’eventuale acquisizione ad un’indagine conoscitiva su costi ed efficacia e al sì da parte del Parlamento”. Così Luca Pastorino, deputato ligure del Pd, commenta il via libera sul documento, ottenuto oggi in aula.

Pastorino – tra i firmatari della mozione Marcon, proposta da Sel per rivedere la partecipazione italiana al programma militare F35 – ha votato sì al testo dei democratici, dopo le modifiche apportate in mattinata, astenendosi sul documento proposto dai vendoliani. I 16 democratici firmatari del documento Marcon hanno deciso di non ritirare la firma ma di far confluire il loro voto sulla mozione del Partito Democratico.

“Un segnale forte – sottolinea Pastorino – un’iniziativa che ha contribuito ad aprire una riflessione seria all’interno del partito su questi temi e a fare approvare in Parlamento un testo che rappresenta una risposta alle richieste dei cittadini”.

“Il documento impegna il Governo – ha spiegato Pastorino – a ripensare le proprie scelte nell’ambito di una comune politica di difesa europea, ribadendo la competenza esclusiva, in materia, del Parlamento”.

Un passo verso una maggiore contestualizzazione dell’uso delle risorse pubbliche nel contesto della crisi, la mozione del Pd è passata con 381 voti a favore e 149 contrari.

“Serve ragionare soprattutto sulla sostenibilità di queste spese – conclude il deputato Pd – in un momento così delicato per la vita economica e sociale del Paese la priorità dev’essere quella di reperire più risorse possibili da investire per la ripresa, per uscire dall’emergenza occupazione, dare ossigeno al welfare e realizzare politiche d’inclusione: le “coperte strette” non possono appartenere a settori quali la scuola, la sanità o la tassazione locale”.

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