Emergenza casa, cambia la legge: più autonomia ai Comuni per le emergenze sociali, nuovi alloggi per padri separati

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Regione. Aumentano gli sfratti, così come le persone senza fissa dimora, e le esigenze di nuove categorie sociali come i padri separati. In parallelo raddoppiano le richieste per l’edilizia popolare. In tema di emergenza casa, la Regione Liguria interviene e modifica le norme per la gestione del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica.

A proporre di modificare la legge 10 del 2004 è stata oggi la giunta Burlando, su proposta dell’assessore all’Edilizia e Lavori Pubblici Giovanni Boitano. Il disegno di legge amplia, in pratica, l’autonomia dei Comuni nell’assegnazione degli alloggi per particolari situazioni sociali.

“Casa pubblica e lavoro sono argomenti di particolare importanza in questo momento di crisi economica – ha commentato Boitano – Ho proposto di rivedere la legge 10 che regolamenta l’assegnazione, la permanenza ed eventualmente l’uscita nella casa pubblica, soprattutto per andare incontro alle nuove categorie sociali, come i genitori separati, i senzatetto in aumento, e coloro che sempre più spesso perdono la casa. Vogliamo rendere la legge più agile – ha aggiunto l’assessore – Stiamo facendo bandi di tipo diverso, ad esempio quelli per i padri separati, per poter realizzare almeno 100-150 alloggi e se riuscissimo a recuperare altre risorse, anche di più”.

Con questa legge i Comuni potranno disporre di propri regolamenti autonomi, in grado di stabilire le priorità. “Se un comune, ad esempio, ritiene che i genitori separati possano rappresentare un problema può fare un regolamento che vada incontro a questa determinata categoria, come può farlo nei confronti dei senza-tetto e degli sfrattati sulla base delle emergenze che sta vivendo quell’amministrazione”, ha poi spiegato Boitano.

“Aumenta il numero degli sfratti e la richiesta di casa pubblica è più che raddoppiata in questi ultimi due anni, la risposta alla forte domanda di case può darla in modo adeguato la collaborazione fra il patrimonio pubblico e quello privato”, è la conclusione dell’assessore regionale.

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