Cronaca

Allarme droghe “designer”: con la crisi è boom di mix poco costosi e pericolosi

droga
Foto d'archivio

La ricerca dello sballo, purtroppo, non conosce limiti e in tempi di crisi si cerca di risparmiare anche sulle modalità per raggiungere una sbornia, lo stordimento o un’euforia incontrollabile.

Ed é così che diventa una nuova moda quella delle droghe “designer” come sali da bagno, monkees go bananas o metilone che in tempi di magra sono diventati quasi dei sostituti di cocaina, e amfetamine. Finora, si presumeva che in Italia come nel resto d’Europa, il consumo delle cosiddette droghe “legal highs”, sostanze delle quali gli ingredienti sono legali, fosse ridotto. Un sondaggio effettuato in Svizzera dalla Centrale nazionale di coordinamento delle dipendenze Infodrog, condotto tra 900 persone, ha rivelato tutto il contrario: i due terzi degli intervistati, infatti, hanno affermato di aver provato almeno una volta una droga che rientra nel gruppo delle cosiddette “legal highs”.

Il sondaggio in questione, ha anche dimostrato quanto tali droghe possano essere pericolose. Più della metà degli intervistati ha spiegato di aver sofferto di tachicardia. Quasi lo stesso numero ha avuto problemi di circolazione. In diversi casi, si sono manifestati attacchi di panico. La maggior parte degli intervistati (45%) ha affermato di aver acquistato le sostanze online. Un quinto ha comperato la droga presso uno spacciatore o direttamente dal produttore. Per questo l’istituzione svizzera Infodrog ha supposto che si sia sviluppato un mercato nero di droghe legali che trova nella rete uno dei principali canali di commercializzazione. Anche i prezzi degli shop online lo confermano, più si ordina meno costa la merce.

“La questione che si pone, ora é di come bloccare la diffusione di queste sostanze pericolose per la salute specie tra i più giovani che avendo dimestichezza con internet e che comunque sono più vulnerabili, hanno anche più facile accesso all’acquisto stante la legittimità, almeno in astratto, delle sostanze singolarmente vendute – commentano dallo “Sportello dei Diritti” – Come é sovente in questi casi, sono una capillare opera di informazione sui rischi e di prevenzione può evitare che il consumo cresca”.

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