Genova. Se in molte grandi città le persone “lititgano” per l’orto urbano, basta fare qualche passo oltre il centro cittadino per trovare terreni e fasce pronte ad essere coltivate, per quanto con molta, molta difficoltà.
Sarà per questo che i Gas, i gruppi di acquisto solidali, nuova frontiera del vivere consapevole, sta dilagando anche a Genova. Se non ci credete provate a fare una semplice ricerca su Google o Facebook. Ma cosa significa davvero Gas?
Favorire un rapporto diretto tra agricoltore e consumatore, senza la mediazione della grande distribuzione, per “garantire cibo buono e a minor prezzo a chi compra, lavoro e guadagno migliore a chi coltiva”.
“Sono la base di un’economia diversa – spiega la responsabile Ambiente e Beni comuni dell’Arci, Raffaella Bolini – un modo diverso di pensare allo sviluppo del nostro paese” per far fronte alla crisi.
Attraverso i Gas, dice Bolini “associazioni e cittadini si organizzano in gruppi, coinvolgendo colleghi di lavoro, compagni di scuola, condomini. I membri preparano una lista della spesa da far recapitare direttamente all’agricoltore, che riceve l’ordine e porta i prodotti in una sede di distribuzione restabilita. Nel caso dei Gas promossi dall’Arci, i prodotti vengono distribuiti nella sede dell’associazione”. Si realizza in questo modo, aggiunge Bolini, ‘la filiera corta’, che, bypassando la grande distribuzione, ”salva l’economia, la diversità biologica, le produzioni locali ed evita che l’agricoltore sia costretto ad abbandonare la terra”.
I Gas, conclude la responsabile Ambiente, sono una delle buone pratiche che si stanno diffondendo in tante comunita’ territoriali e che abbiamo presentato nel corso del Forum.