Genova. Salvare e mantenere gli attuali servizi di welfare comunale, pur in assenza di un bilancio consolidato per il 2013 e della conseguente proroga della gestione “in dodicesimi”. È questo l’impegno a cui il sindaco e la giunta sono chiamati da un ordine del giorno presentato dal Partito Democratico, sottoscritto da tutti gli altri gruppi consiliari e votato all’unanimità nella seduta di martedì 28 maggio.
Il provvedimento invita dunque a proseguire nella definizione di un nuovo modello di welfare municipale, utilizzando gli strumenti approvati nei protocolli sottoscritti, rispettivamente, con il Forum del Terzo Settore, la Consulta Diocesana e le rappresentanze sindacali.
Il Terzo Settore, si legge nel dispositivo, deve essere considerato come “un’unità produttiva e quindi occupazionale” che, come tale, deve essere tutelata sia per quanto riguarda la “difesa dei posti di lavoro” che per il mantenimento della “quantitá e della qualità dei servizi erogati ai cittadini”.
“Questo ordine del giorno – spiega Cristina Lodi, presidente della commissione Welfare e illustratice del documento in Sala Rossa – è frutto del lavoro fatto in commissione e rappresenta il primo passo verso la presentazione di una delibera, condivisa da tutto il consiglio comunale, che dovrà definire le linee politiche del welfare genovese, avviando una concertazione con i sindacati sul tema del lavoro e dei servizi, attraverso l’adozione di nuovi modelli e forme di concessione”.