Genova. “In Italia non si compra più bene, non si compra più niente”. E’ il porto di Genova a parlare. Ad aprile il Vte ha segnato meno 3% in termini di teus annuali, un dato di per sé non terribile ma certo segnale preoccupante di una crisi globale che stenta a passare.
“Non è molto – ha confermato oggi l’amministratore delegato Gilberto Danesi, a margine del bilancio sul Genoa Port Center – vista la crisi nel Paese, con l’import completamente crollato. E’normale che ci sia un calo, ma questo vale per tutta Europa”. Meno 3% teus in un anno, dall’aprile 2012 all’aprile 2013, con qualche dato significativo: “Il mese che è andato male è febbraio, con il capodanno cinese, ma già ad aprile abbiamo registato qualcosa di più rispetto allo stesso mese dello scorso anno, anche maggio sta andando abbastanza bene sfioriamo i 104- 105 mila teus”.
Un trend internazionale che ipoteca il futuro. “Siamo preoccupati, come facciamo a non esserlo – ha commentato Danesi – quando si è in fase di recessione, con il Pil che crolla anno dopo anno, senza sapere dove si andrà a finire. Però combattiamo”.
Le nuove gru, arrivate a fine dicembre per servire navi da oltre 10 mila teu sono operative. “Hanno già lavorato, domani le mettiamo in produzione, nel frattempo abbiamo mosso le strutture in modo che possiamo servire due navi con le gru alte dando quindi più capacità al Terminal”.