Slitta l’apertura della ‘scatola nera’ sequestrata a bordo della Jolly Nero in seguito all’incidente del 7 maggio scorso in porto. Lo ha reso noto la Procura di Genova, precisando che la società Sperry Marine, costruttrice dell’apparecchiatura e incaricata di ‘aprirla’, ha fatto sapere che l’operazione può essere eseguita in sicurezza solo in uno dei suoi laboratori europei.
L’apertura materiale della capsula serve per accedere al software contenente le informazioni memorizzate. La Procura intende avere tutte le garanzie che l’apertura non danneggi il software perché quanto contenuto nella ‘scatola’ può essere determinante ai fini dell’accertamento delle cause dell’incidente.
Sul piano dei rilievi tecnici la Polizia Postale sta valutando come analizzare i computer di bordo acquisiti dalla Jolly Nero. La nave resta sotto sequestro e piantonata 24 ore su 24 da personale della Capitaneria di Porto. Oltre alla perizia sullo stato della nave, affidata a due ammiragli della Marina Militare, sono in corso le operazioni per duplicare i reperti che sono stati recuperati in mare. Sono una cinquantina di pezzi di apparecchiature informatiche che dovrebbero contenere le conversazioni tra la Capitaneria di porto, i piloti, i rimorchiatori e la Torre che poi e’ crollata.