Sampierdarena. Una chiamata straziante è arrivata stanotte al 113. A chiedere soccorso era una donna, che ha raccontato di essere stata aggredita e di trovarsi vicino ad una rotatoria a Sampierdarena. Ma dietro a questo episodio si nascondeva una storia molto più complessa e tragica.
Diverse pattuglie hanno iniziato a controllare le vie della delegazione, finché due volanti hanno individuato due donne in piazza Vittorio Veneto che, alla vista dei poliziotti, hanno chiesto soccorso. Contemporaneamente un uomo ha tentato fuggire, ma è stato inseguito fino in via Canzio, dove è stato raggiunto e bloccato.
Una delle due donne, una 26enne romena, ha indicato nell’uomo fermato, suo coetaneo anch’esso romeno, l’autore dell’aggressione. In particolare ha raccontato di averlo conosciuto un anno prima, quando ancora viveva in patria con i figli e gli anziani genitori, separata dal marito.
Il 26enne gli aveva raccontato di lavorare in Italia e l’aveva convinta a seguirlo a Genova, con la prospettiva di un lavoro onesto con cui avrebbe potuto mantenere la famiglia. Una volta in Italia però, le ha rivelato le sue vere intenzioni, cioè avviarla alla prostituzione, pretendendo per lui la metà di quanto guadagnato.
Così per diversi mesi l’ha condotta ogni sera dalla propria abitazione fuori Genova fino a Cornigliano, dove la donna si prostituiva nei pressi della Fiumara, per poi venire a prenderla al mattino, pretendendo immediatamente la propria quota.
Da aprile di quest’anno la donna è riuscita ad allontanarsi dall’abitazione, continuando però a prostituirsi sotto la costante minaccia dell’uomo, che ha preteso di avere almeno 50 euro ogni giorno, anche se non guadagnava niente. Gli atteggiamenti aggressivi sono via via aumentati, fino a sfociare in veri e propria atti di violenza, come accaduto nella notte del 25 maggio scorso, quando l’uomo, non credendo che la donna non avesse denaro con sé, l’ha afferrata per i capelli e strattonata violentemente, strappandole la borsa e frugando al suo interno.
In quella circostanza, non trovando soldi, si era allontanato, non prima però di minacciarla che le avrebbe fatto nuovamente male se non avesse avuto il denaro il giorno dopo. La ragazza aveva così cercato di evitare l’incontro con il proprio aguzzino, andando a lavoro solo a giorni alterni, fino a questa notte quando lui l’ha vista mentre era in compagnia di un’amica in un locale di via Canzio. Così l’ha costretta a uscire e, pretendendo i soliti 50 euro, l’ha afferrata per la gola e ha iniziato a percuoterla con schiaffi e pugni all’addome. L’amica, una 23enne rumena, è intervenuta per dividerli, dandole il tempo di chiamare il 113.
L’uomo le ha allora strappato il cellulare dalle mani per poi fuggire, ma in pochi istanti sono intervenute le volanti della Polizia, che lo hanno bloccato. Stante il racconto della vittima, gli agenti hanno arrestato l’uomo per i reati di estorsione continuata e sfruttamento della prostituzione, conducendolo al termine degli accertamenti nel carcere di Marassi.