Cronaca

Registro Unioni Civili, Forum ligure associazioni familiari: “Culturalmente dannoso, lontano da priorità”

regolamento unioni civili

Genova. Il Forum Ligure delle Associazioni familiari apprende con rammarico e preoccupazione la notizia dell’approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Genova, della delibera istitutiva del “Registro delle Unioni Civili”.

Ribadiamo con forza quanto già detto anche nel corso delle audizioni consiliari: riteniamo la delibera inutile, perché priva di concretezza, culturalmente dannosa, perché portatrice di una visione della società nemica della famiglia naturale fondata sul matrimonio, e lontana dalle reali priorità delle famiglie genovesi.

Si tratta, quindi, di una delibera di carattere solo ideologico, che si auspicava venisse tralasciata, in un momento così delicato per la Città e per il Paese.

Anche il numero dei votanti a favore è un importante indicatore dell’inopportunità della delibera: non si cambia l’immagine della famiglia, struttura portante della società, a colpi di maggioranza, nell’evidenza che il cambiamento non risponde al sentire comune.

Non è giusto, né logico produrre norme che parificano qualsiasi formazione sociale alla famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna tutelata dall’art. 29 della Costituzione: l’attuazione del principio di uguaglianza muove proprio dal rispetto delle diversità e delle specificità.

L’omologazione di realtà diverse è sempre illiberale, mistificante e demagogica. L’effetto della delibera comunale sarà quello di svilire l’unione matrimoniale, parificandola all’“unione civile” e screditare il valore complementare e necessario della differenza sessuale: la comunità genovese viene avviata, così, verso forme “liquide” e precarie di convivenza, svincolate dalle responsabilità personali e da progetti di bene comune per il futuro, di cui i figli costituiscono la massima espressione.

Si fa strada, inoltre, il rischio che il registro si apra ad unioni fittizie, formate all’unico scopo di ottenere i benefici comunali, che sarebbero così “scippati” alle famiglie, reali vittime di questa delibera.

La sordità della politica, tuttavia, non ci scoraggia: non smetteremo di invocare l’urgenza e la ragionevolezza di vere politiche familiari, anche a livello comunale, capaci di combattere l’inverno demografico del nostro territorio, restituire ai giovani il desiderio e il diritto di fare stabilmente famiglia e di spostare l’attenzione dagli egoismi degli adulti alla tutela delle future generazioni, a partire dalla culla loro propria che è la famiglia naturale.

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