Economia

Referendum Amt, Bruno (Fds): “Ora tocca alle istituzioni fare la loro parte”

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Genova. “Il lavoratori dell’Amt hanno approvato l’accordo che prevede il risparmio di 8,3 milioni di euro questo anno e 7 l’anno prossimo. Questo risparmio grava tutto sulle spalle dei lavoratori che in media perderanno da un minimo di 1000 euro a circa 4000 euro”.

Antonio Bruno, capogruppo Fds a Palazzo Tursi, rimane critico sull’accordo siglato pochi giorni fa tra Comune e Amt per salvare il trasporto pubblico genovese. Un salvataggio definito “parziale” e che “in buona sostanza, a fronte della diminuzione di trasferimenti da parte dello Stato (accolti senza contrasto da parte delle istituzioni), grava sulle spalle di lavoratori e utenti”. Critica che rimane inalterata anche dopo l’approvazione dei lavoratori tramite referendum.

“A questo punto – continua Bruno – sarebbe opportuno che anche gli enti locali facessero la loro parte. L’accordo raggiunto impegna la Regione Liguria a costituire un’agenzia per la mobilità che, in base alle cervellotiche normative italiane, permetterebbe di risparmiare il versamento dell’Iva sui trasferimenti statali. Il Comune dovrebbe incrementare il patrimonio dell’Amt entro il 2013 permettere alla società di ricevere fidi bancari”.

“Curiosamente – attacca -, nell’accordo non si fa traccia delle azioni che il Comune potrebbe (dovrebbe) intraprendere per favorire il trasporto pubblico: corsie riservate, semaforizzazione preferenziale per i bus e lotta alla sosta selvaggia nelle strade dove transitano gli autobus. Tutti obiettivi che avevano indotto alcuni gruppi consiliari (non la Federazione della Sinistra) a votare la sciagurata delibera di indirizzo che avviava il percorso di privatizzazione. Di tutto questo non c’e’ traccia. E tutto questo dimostra la scarsa propensione di chi dirige la mobilità cittadina a favorire e tutelare il trasporto pubblico genovese”.

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