Cronaca

Naufragio Concordia, indagati membri Cda Costa: “Atto dovuto, piena fiducia nella magistratura”

Costa Concordia

Genova. L’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni membri del Cda di Costa Crociere riguarda un “atto dovuto riferito a una querela sulla quale è già stata fatta chiarezza”. Così Costa Crociere ha commentato la notizia relativa a cinque indagati del Cda della società”.

La nuova indagine è scaturita da una denuncia-querela contro i vertici di Costa Crociere e Carnival Corporation presentata a metà aprile da “Giustizia per la Concordia”, pool di avvocati che tutela alcune decine di naufraghi. La procura di Grosseto ha avviato indagini sul solo cda di Costa Crociere che era in
carica il 13 gennaio 2012, quando avvenne l’incidente al Giglio.

Riguardo a Costa spa, la denuncia-querela è stata presentata alla procura per accertare eventuali corresponsabilità del presidente di Costa Crociere Pierluigi Foschi, del vicepresidente Arison Michael Meyer (che risulta anche ai vertici di Carnival), degli amministratori Howard Steven Frank,
Nicola Giacomo Costa e David Louis Bernstein.

“Costa Crociere – si legge in una nota della compagnia – prende atto della querela sporta da alcuni legali di passeggeri della Costa Concordia contro i membri del Cda della società. Come già commentato dal procuratore di Grosseto, Verusio, si tratta di un ‘atto dovuto’ in quanto nella denuncia sono
indicati specificamente i nomi dei consiglieri. La società si dichiara serena circa l’esito di eventuali ulteriori accertamenti che la Procura ritenesse di compiere e coglie l’occasione per rinnovare la sua piena fiducia nell’operato dei magistrati”.

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