Cronaca

Molestie all’asilo, genitori a colloquio con gli psicologi. Boero sul bidello arrestato: “Scelse lui la scuola, non destava sospetti”

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Genova. Cominciano oggi con l’ausilio di un team di psicologi del Comune che si occupano di maltrattamenti gli incontri previsti dal Comune di Genova e dalla direzione scolastica con le famiglie dei bambini della scuola materna Foce, dopo l’arresto del bidello presunto pedofilo che avrebbe molestato diverse bambine nei bagni dell’asilo.

“E’ un episodio doloroso – spiega l’assessore comunale alle scuole Pino Boero – che fa male ai bambini e alle loro famiglie anzitutto, ma anche a noi come istituzione fatta di tante persone che mettono serietà e impegno nel lavoro con i bambini”.

Quella che ha portato all’arresto del bidello pedofilo è stata un’indagine quasi lampo condotta dopo gli esposti di 3 famiglie le cui bambine avevano raccontato ai genitori di essere state toccate dal bidello che le accompagnava in bagno, indagini che da subito (le prime avvisaglie si sono avute a metà aprile) hanno visto la totale collaborazione della scuola (a cui i genitori si erano rivolti in prima battuta) e del Comune di Genova: “Subito dopo la denuncia dei genitori, la polizia si è mossa rapidamente e noi non abbiamo fatto altro che seguire scrupolosamente le indicazioni degli investigatori”. Nella scuola infatti, sono state installate alcune micro telecamere che hanno documentato gli atteggiamenti dell’uomo.

“Un uomo dal curriculum assolutamente lineare – spiega Boero – non avevamo ragione di sospettare di nulla”. Dipendente comunale da diversi anni, l’uomo era stato prima dipendente dei Bagni Marina (società pubblica del gruppo Amiu), poi era passato a Sporting Genova dove aveva lavorato nelle diverse strutture pubbliche gestite dall’azienda, dalla Sciorba al Lago Figoi. Lo scorso anno, dopo la messa in liquidazione di Sporting Genova, l’uomo insieme a un’altra decina di persone, è stato posto alle dirette dipendenze del Comune di Genova.

“Quando abbiamo dovuto definire il rientro di questi dipendenti – spiega Boero – da un lato li abbiamo consultati per valutare le loro disponibilità e poi ovviamente sono anche stati fatti una serie di colloqui per capire se erano adatti oppure no per quella mansione”. E il presunto pedofilo ha proprio scelto l’asilo ed ha cominciato a lavorare alla materna della Foce a febbraio.

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