Liguria. “I casi di violenza sulle donne continuano ad aumentare. In Liguria nel 2012 sono stati 198 rispetto ai 136 del 2011. Per questo motivo, sull’esempio di Regione Lombardia, ho intenzione di presentare una proposta di legge, per offrire un accesso preferenziale agli alloggi popolari alle donne vittime di violenza”. Queste le parole del consigliere regionale Raffaella Della Bianca.
“Dal rapporto realizzato dal Consorzio Agorà – dice Della Bianca – emerge che sono stati 351 i casi di donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza in Liguria nel 2012. Il dato ovviamente è preoccupante ed è quindi necessario attuare una strategia di prevenzione per combattere questa emergenza sempre più dilagante. Infatti, nella nostra regione, gli episodi di maltrattamento sono saliti a 198 nel 2012 rispetto ai 136 dell’anno precedente”.
Il consigliere sull’esempio della Regione Lombardia intende presentare una proposta di legge di ‘sostegno’ alle donne vittime di violenze.
“E’ importante intervenire in modo tangibile – continua Della Bianca -. Stampare volantini e fare campagne di sensibilizzazione servono a poco in un momento di massima emergenza. Un accesso preferenziale agli alloggi popolari, un aiuto per l’affitto della casa e la riduzione, se non addirittura l’eliminazione dell’Irap alle aziende che facilitano la conciliazione tra il lavoro e la famiglia, questi sono interventi utili e reali. Purtroppo la nostra regione è interessata da questo fenomeno più di altre. Tra il 2004 e il 2011 sono state quasi 3500 le donne che si sono rivolte al pronto soccorso degli ospedali savonesi per violenze domestiche. Lo studio svolto dall’Asl2 e dall’associazione Ipotesi, svolto nei pronto soccorsi di Savona, Cairo, Pietra ed Albenga evidenzia dati preoccupanti. Le violenze si verificano su donne giovanissime (14 anni) fino ad arrivare a donne con un’età che si aggira attorno ai 60 anni. Dati agghiaccianti, se si pensa che il 23 per cento delle lesioni rilevate nel campione savonese interessa il capo: cranio, mandibola, naso, zigomi, arcate sopracciliari”.
Negli ultimi anni ci sono più denunce rispetto al passato, ma il sommerso e’ ancora alto. Inoltre c’e’ una recrudescenza nei maltrattamenti domestici da parte dei mariti a causa della crisi.
“Questo fatto non è da sottovalutare – dice Della Bianca – la crisi economica in cui versa il Paese, il fatto di non riuscire ad arrivare alla fine del mese, acuisce le tensioni in famiglia ed aumenta le crisi depressive. Le donne uccise dal partner in Europa stanno diminuendo ma in Italia no, e questo è segno della mancanza di attenzione sul fenomeno.
“Per questo motivo è importate – conclude Della Bianca – aiutare queste ‘vittime’ di violenza, non solo attraverso campagne di informazione, prevenzione e sensibilizzazione sul problema, ma offrendo opportunità concrete per tute le donne maltrattate che rischiano la vita se non hanno opportunità alternative alle mura domestiche”.