Genova. Dopo il flash mob dello scorso 23 aprile continua la mobilitazione per salvare il Teatro dell’Archivolto, in serio pericolo a causa dei tagli ai contributi pubblici. E dopo la piazza questa volta si muove il web, con una petizione online che ha raccolto 1.500 firmatari in 48 ore.
Le prime firme sono quelle di alcuni dei protagonisti del mondo della cultura italiana, legati al teatro genovese da assidui rapporti di collaborazione: Eugenio Allegri, Francesco Tullio Altan, Ambra Angiolini, Banda Osiris, Stefano Benni, Alberto Beniscelli, Claudio Bisio, Stefano Bollani, Luca Borzani, Eugenio Buonaccorsi, Marcello Cesena, Vittorio Coletti, Enzo Costa, Lella Costa, Maurizio Crozza, Fabio De Luigi, Ugo Dighero, Don Andrea Gallo, Claudio Gioè, Angela Finocchiaro, Ernesto Franco, Valentina Lodovini, Neri Marcorè, Marina Massironi, Mauro Pirovano, David Riondino, Michele Serra, Gianna Schelotto, Carla Signoris, Sergio Staino, Nicla Vassallo, Franco Vazzoler, Giovanna Zucconi.
“In uno Stato che spende più in armi che in cultura, ultimo tra i paesi dell’Unione Europea per investimento nel settore culturale, il Teatro dell’Archivolto, che porta avanti da quasi trent’anni un progetto artistico riconosciuto dalle istituzioni, dal pubblico e dalla critica, si trova a dovere fronteggiare il rischio chiusura” scrivono in una nota i curatori del progetto Archivolto, che hanno lanciato una petizione online sul sito www.firmiamo.it.
Diretto da Pina Rando e Giorgio Gallione, l’Archivolto ha prodotto più di 120 spettacoli. Dal 1997, dopo essersi preso carico del restauro degli spazi in cui opera, il Teatro Gustavo Modena e la Sala Mercato, promuove una stagione teatrale che accoglie espressioni artistiche diverse e innovative. Punto di riferimento per circa 70.000 spettatori che ogni anno assistono agli spettacoli, seguono le attività per le scuole, gli incontri e i laboratori, il Teatro svolge un ruolo di presidio sociale oltre che culturale per l’area di Sampierdarena in cui è situato, creando anche una ricaduta economica in termini di indotto.
Riconosciuto come Teatro Stabile Privato dal 2004, riceve però dal Ministero per i Beni Culturali un contributo inadeguato allo svolgimento della propria attività. La crisi generale, unita alla carenza di risorse a livello degli enti locali, hanno fatto sì che le sovvenzioni pubbliche ricevute complessivamente dall’Archivolto diminuissero del 53% nell’arco degli ultimi tre anni, causando una situazione di grande difficoltà e pericolo, nonostante scelte economiche oculate e trasparenti e un rigoroso controllo delle spese, fino alla recente firma dei contratti di solidarietà per i dipendenti.
In questo contesto il Teatro dell’Archivolto chiede al Ministero un adeguamento del contributo annuale e al Comune di Genova e alla Regione Liguria di adoperarsi affinché il problema possa essere risolto.
Per sottoscrivere la petizione basta andare sul sito firmiamo.it a questo link http://firmiamo.it/teatro-archivolto-deve-vivere.