Cronaca

La tragedia di Genova in una telefonata al 118: “Correte, è crollato tutto”. Maxischermo a Matteotti per i funerali

Genova. “Presto, un incidente gravissimo, nel porto di Genova alla torretta della capitaneria”. E’ una delle prime, concitate, testimonianze del tragico incidente che martedì sera alle 23.30 ha sconvolto Genova, colpendola al cuore. Una telefonata al 118 pochi minuti dopo il crollo della torre piloti, da parte di un portuale che aveva appena assistito all’inspiegabile schianto.

Sono piccoli frammenti di una tragedia ancora da venire: “mi dica cosa è successo”, ripete l’operatore del 118 incredulo. “La nave dei Messina ha sbagliato manovra, chiami tutti. E’ andata a picchiare in banchina. E’ crollato tutto, fate presto”, è l’appello del portuale. Il dramma è già consumato: la torre crollata sul fondo del mare, si è portata via nove vite, sei militari della guardia costiera, due piloti, e un rimorchiatore.

Maurizio Potenza (50 anni), Michele Robazza (41), Daniele Fratantonio (30), Davide Morella (33), Marco De Candussio (40), Sergio Basso (5), Giuseppe Tusa (25), Francesco Cetrola (38). Gianni Jacovello, 33 anni, ancora disperso. Domani Genova celebrerà i funerali delle vittime della tragedia che l’ha colpita al cuore, nella cattedrale di San Lorenzo, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e dei semplici cittadini che da martedì partecipano commossi al dolore delle famiglie. Anche il porto ferito si fermerà quattro ore, in concomitanza con le esequi funebri celebrate dal cardinale Angelo Bagnasco. Non potendo disporre all’interno del duomo di uno spazio sufficiente ad accogliere tutti i cittadini che vorranno partecipare, sarà allestito in piazza Matteotti, a cura del Comune di Genova, della Regione Liguria e dell’Autorità portuale, un grande schermo per la trasmissione in diretta della cerimonia funebre. Al termine, il corteo funebre transiterà per piazza Matteotti per l’ultimo saluto della cittadinanza.

Senza scalpori procede anche l’inchiesta giudiziaria. La Procura di Genova ha conferito l’incarico a un esperto di una società di recupero dati per effettuare una copia del contenuto dei reperti che sono stati ripescati in mare dopo lo schianto della Jolly Nero contro la torre dei piloti. Si tratta di una cinquantina di pezzi di apparecchiature informatiche nelle quali dovrebbero essere contenute le conversazioni tra la Capitaneria di porto, i piloti, i rimorchiatori e la Torre che crollata.

“Prima di tutto – ha spiegato il procuratore capo Michele Di Lecce – bisogna vedere se sono leggibili. Per ora viene fatta un’operazione di etichettatura. L’operazione dovrebbe durare una quindicina di giorni. Poi si passera’ a leggere quello che sarà possibile”. Di Lecce ha poi confermato quanto detto nei giorni scorsi: gli indagati al momento sono due, il comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, e il pilota che si trovava sul cargo, Antonio Anfossi. L’ipotesi di reato nei loro confronti è quella di omicidio colposo plurimo.

“Il fatto che ci siano i due indagati – ha detto – è puramente tecnico, perché entrambi dovevano essere sentiti immediatamente, nella notte della tragedia, essendo loro i vertici della catena di comando che stava operando sulla nave”.

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