Genova. Da alcune settimane sui giornali e sui siti di informazione liguri si parla insistentemente di un’ipotesi di trasferimento fuori Genova del Corso Magistrale di Ingegneria Navale.
“Come giovani genovesi impegnati in politica abbiamo deciso di attivarci insieme per scongiurare questo progetto che è del tutto errato e controproducente. Parliamo con una sola voce perché questo tema travalica le logiche di appartenenza e dobbiamo impegnarci tutti per il bene e per lo sviluppo della nostra città – spiegano i firmatari del documento, Lorenzo Pellerano (consigliere regionale della Lista Biasotti), Federico Bogliolo (consigliere municipale Udc), Alberto Pandolfo (consigliere comunale Pd) e Edoardo Marangoni (consigliere municipale Udc) – La storia e il futuro di Genova sono legati indissolubilmente al mare ed alle navi: tra impiegati diretti ed indotto , intorno al principale porto italiano , lavorano molte decine di migliaia di persone. Non fu un caso se la Regia Scuola Superiore Navale – da cui tutta la facoltà di Ingegneria dell’Università ha tratto origine – nacque a Genova nel 1870. Sradicarla oggi dalla sua sede storica e naturale significherebbe disperdere un patrimonio culturale e professionale di eccellenze che da piu di 140 anni ha un solido rapporto con un territorio”.
“Che senso avrebbe poi separare il Corso magistrale ( ultimi due anni) di Ingegneria Navale dal suo corso triennale ( primi tre anni) e dagli altri corsi di ingegneria? Il concetto di “politecnico” nasce infatti dalla necessità di garantire più specializzazioni, ma sempre nell’ottica di una formazione ad ampio spettro e del continuo confronto con le discipline affini. Non è possibile separare il corso magistrale dal triennale,Ingegneria Navale da Ingegneria Meccanica o da Ingegneria Civile ed è altrettanto insensato separarla da Fisica e Matematica! – si legge ancora nel documento congiunto – La frammentazione di un polo scientifico porta sempre ad un impoverimento e ad un indebolimento delle competenze, della qualità e della capacità di formare. E’ questo che vogliamo per l’Ateneo Genovese?”.
Dal 1870 ad oggi, intorno al dipartimento di Ingegneria Navale, è nato e cresciuto un patrimonio, di professionalità, di competenze, di imprese, di centri di ricerca, di esperienza sul campo, unico in Italia. RINA, FINCANTIERI, CETENA, NAVALIMPIANTI, solo per citare alcune delle realtà più note, ma esiste anche una fitta rete di società di ingegneria, studi professionali, società di classifica straniere, cantieri, compagnie di navigazione.
“Il corso di Ingegneria Navale è stato ed è un tassello fondamentale di questo mosaico. Trasferire Ingegneria Navale significherebbe commettere l’errore strategico di indebolire un sistema già presente, funzionante ed impossibile da replicare altrove in Italia. Perché? A vantaggio di chi? Fincantieri ha recentemente offerto all’Università di Genova di ospitare i laboratori di Ingegneria Navale presso il suo stabilimento genovese : riteniamo si tratti di una grandissima opportunità per l’Università, per Fincantieri, per Genova e per l’Italia”.
“Realizzare a Sestri una forte sinergia fra Fincantieri, il CETENA e tutta la Scuola Politecnica (non solo ingegneria navale) significherebbe anche garantire interessanti prospettive di sviluppo per il futuro della città , del cantiere e dei giovani. Auspichiamo pertanto che la città tutta , nelle sue diverse componenti e a tutti i livelli, dia seguito alle iniziative già prese in Regione, Comune e Municipi e si mobiliti per fare in modo che il Corso di Ingegneria Navale rimanga a Genova”.
Un invito accorato, chiude le dichiarazioni. “Se anche Tu pensi che Genova debba far sentire la sua voce contro il trasferimento di Ingegneria Navale puoi sottoscrivere questo documento scrivendo una mail a genovaxnavale@gmail.com”.