Economia

Ilva, Pd Liguria: “Garantire prosecuzione attività produttiva”

corteo ilva

Genova. “Siamo di fronte a un’ennesima acutizzazione delle vicende legate allo stabilimento produttivo dell’Ilva di Taranto con gravi ripercussioni sull’assetto di tutto il gruppo. Dopo le vicende che in queste ore stanno investendo la proprietà, gli assetti di direzione di Ilva con iniziative giudiziarie che riguardano aspetti ambientali, fiscali, di assetto proprietario, il rischio è quello della crisi e della cancellazione delle attività produttiva del più importante gruppo siderurgico italiano. E’ difficile pensare a un ruolo e a una presenza industriale dell’Italia sullo scacchiere internazionale se non si preservano assetti industriali fondamentali per il Paese quali gli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure”. Lo scrivono in una nota congiuta il segretario del Pd Ligure Lorenzo Basso, il segretario provinciale Giovanni Lunardon e il responsabile lavoro del Pd Mario Marigni.

“Oggi il Governo ha di fronte un imperativo urgente – scrivono Basso, Lunardon e Margini – trovare modi e forme perché l’azienda possa continuare a produrre nell’interesse prima di tutto del Paese. E’ impossibile pensare che la cessazione dell’attività produttiva renderebbe più vicino l’obiettivo del risanamento ambientale, anzi molte esperienze nazionali dimostrano come la cessazione dell’attività produttiva rappresenti un arretramento nel processo di risanamento”.

“Occorre produrre garantendo sicurezza ai lavoratori e l’avvio di processi di risanamento ambientale. Questo è ciò che chiediamo al Governo: garantire la produzione e il lavoro. Non chiediamo tanto ammortizzatori sociali per i lavoratori, ma un lavoro stabile”.

“Le forme di intervento del Governo possono essere molteplici. Da una parziale pubblicizzazione dell’azienda, motivata anche dalla necessità di dare certezza all’attuazione degli interventi ambientali previsti dall’AIA, alla nomina, anche d’intesa con la proprietà, di un nuovo gruppo dirigente capace di garantire il mantenimento degli attuali assetti produttivi.
Su questo è utile e opportuno discutere, occorre però garantire la prosecuzione della produzione a Taranto, Novi Ligure e Genova”.

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