Cronaca

Il Carlo Felice sbarca in Aula Rossa: Doria rigetta le accuse di scarso impegno

marco doria giorgio guerello

Genova. “Le entrate del Carlo Felice previste per il 2013 ammontano a 19 milioni di euro, di cui circa 11 milioni arrivano dal Fus e, se approveremo il bilancio, più di 2 milioni di euro saranno messi a disposizione dal Comune, mentre oltre 1 milione sarà stanziato dalla Regione. E’ chiaro che la maggior parte dei fondi arriva da contributi pubblici”.

E’ quanto ha spiegato in Aula Rossa il sindaco Marco Doria, rispondendo alla richiesta di informazioni sulla protesta avvenuta durante la “prima” della Traviata al teatro Carlo Felice. A presentarla sono i consiglieri Pietro Salemi (Lista Musso) ed Edoardo Rixi (Lega Nord).

“La situazione del teatro è assai complessa – ha detto il sindaco – Il caso della prima della Traviata è stata, per i sindacati, un’occasione di presentare il proprio punto di vista in un momento in cui la direzione del teatro sta cercando di salvaguardare i conti”.

Resi noti i contributi publici, per quanto riguarda le sponsorizzazioni, Doria rigetta le accuse di “scarso impegno” nella ricerca di sponsor privati. “Non è facile, in un momento come questo, ottenere sponsorizzazioni da privati – ha sottolineato – In passato le sponsorizzazioni sono venute da una raccolta straordinaria organizzata dall’Associazioni Industriali e anche dai gruppi Iren e Finmeccanica e quest’ultima oggi è in crisi. Ciò nonostante, abbiamo rivolto ripetuti inviti a sponsor privati per il sostegno al Carlo Felice, e ancora li solleciteremo”.

Rispetto ai ricavi da prestazioni, “questi coprono solo i costi e non sono in grado di generare utili. Peraltro, le repliche sono un’arma a doppio taglio: più aumentano, più diventa difficile riempire la sala. Il cda doveva presentare un bilancio in equilibrio, per far questo è stato necessario adottare i contratti di solidarietà. L’ammortizzatore sociale è imprescindibile, ma non risolve in prospettiva i problemi del teatro: occorre un piano d’azione che il cda sta elaborando, ma la realtà è che la struttura specifica degli enti lirici italiani presenta grossi problemi”.

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