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Giro dell’Appennino, interrogazione di Gozzi: “Non possiamo perdere questo appuntamento”

giro appennino 2012

Genova. Coppi, Gimondi, Moser, Baronchelli, Bugno, Tonkov, Nibali: basta scorrerne l’Albo d’Oro, per capire che il Giro dell’Appennino non è una semplice corsa, ma un appuntamento che fa parte della storia del ciclismo e della tradizione sportiva della nostra Regione. Organizzato con fatica e passione dalla storica U.S. Pontedecimo, il Giro si svolge annualmente dal 1934, con l’unica eccezione della parentesi della Seconda Guerra Mondiale, dal 1940 al 1945. Al centro della corsa vi è lo storico Passo della Bocchetta, che vide i record, fra gli altri, di Marco Pantani e di Gilberto Simoni.

“Quest’anno, apprendiamo dalla stampa cittadina e da un’accorata lettera di Ivano Carrozzino, Presidente della Società organizzatrice, che lo svolgimento della corsa sarebbe a grosso rischio. Due sono gli ostacoli che si pongono al proseguimento della tradizione: in primis il calendario, che ha visto il Giro spostato, quest’anno, dalla sua tradizionale collocazione temporale, nel mese d’aprile, a causa della concomitanza col Derby calcistico cittadino”. Queste le prime parole dell’interrogazione del consigliere Carlo Gozzi.

“Gli organizzatori avrebbero voluto collocare la gara in settembre, ma l’Unione Ciclistica Internazionale l’ha fissata il 14 luglio, in pieno Tour de France. La concomitanza decimerà pesantemente la partecipazione dei migliori campioni al Giro dell’Appennino, ma l’ostacolo sarebbe superabile se non se ne ponesse un altro: quello economico. Il tempo stringe, e la gara richiede una spesa di circa centomila euro: non tantissimi, se si considera la visibilità della manifestazione ed il carattere internazionale della competizione, ma comunque troppi per l’U.S. Pontedecimo che da tempo prova a districarsi fra le maglie di un periodo difficile, e di sponsorizzazioni rarissime. All’appello mancherebbero 30mila euro, e gli organizzatori si rivolgono a Comune e Regione per cercare il supporto necessario a salvare la corsa, anche nell’individuazione di eventuali sponsor che potessero avere interesse ad investire sulla manifestazione”.

“Ritengo che perdere un appuntamento di così grande tradizione e caratura sarebbe molto triste per la nostra città, in un anno in cui neanche il Giro d’Italia sfiora la nostra Regione. Il Giro dell’Appennino sembra essere rimasto l’unica manifestazione ciclistica di interesse nazionale che riguardi Genova, e le necessità economiche, pur a fronte di bilanci sofferenti, appaiono a mio avviso irrisorie a fronte del ritorno di immagine e del sostegno all’attività sportiva che se n’è sempre ricavati. Quasi certamente perdere un’edizione, saltando un intero anno e interrompendo la continuità, vorrebbe dire chiudere definitivamente una pagina di storia del ciclismo, e per una città già piuttosto povera di eventi di rilievo sarebbe un vero delitto: chiedo, dunque, alla Giunta come intenda venire incontro alle richieste della società organizzatrice, e quali iniziative intenda percorrere per salvare l’edizione 2013 del Giro dell’Appennino”, conclude Gozzi.

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