Cronaca

Emergenza soldi falsi, boom di monete contraffatte: commercianti “in allerta”

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Foto d'archivio

“Aumenta il numero di monete in euro contraffatte in circolazione”: a dare l’allarme è lo Sportello dei Diritti, per bocca del suo presidente Giovanni D’Agata.

I criminali starebbero infatti prendendo di mira principalmente le monete da due euro. Essa resta di gran lunga la moneta più ambita per questa attività criminosa (quasi due monete su tre tra quelle rilevate). Il numero di euro metallici falsi ritirati dalla circolazione è aumentato del 17%, da 157.000 nel 2011 a 184.000 nel 2012. A fronte dei 16,5 miliardi di monete attualmente in circolazione, il tasso di falsificazione è pari a 1 su 100.000 monete autentiche.

Intanto in Italia numerosi infatti sarebbero i soldi in metallo contraffatti che circolano in bar, negozi, supermercati. Un fenomeno che se non assume ancora i caratteri dell’emergenza, poco ci manca e che riguarda soprattutto le monete più di valore, tanto che le denunce da parte di negozianti sono sempre di più. Per i negozianti non è sempre facile riconoscere le copie: spesso sono molto simili agli originali e differiscono da questi solo per piccolissimi dettagli.

Prese di mira in particolare le macchinette di vario genere, dai distributori di bibite o di biglietti ai parchimetri, anche se sono tarate in modo tale da riconoscere peso e dimensioni delle monete.

Per Giovanni D’Agata “è necessaria un’azione più incisiva contro i contraffattori in Europa. Inoltre è importante per i consumatori sapere che la legge prevede che appena si scopre un falso questo deve essere consegnato a uno dei soggetti indicati dalla legge, tra i quali ci sono le banche, gli uffici postali, le società di investimento e di gestione del risparmio, gli agenti di cambio e le imprese di assicurazioni. Spetterà poi a questi soggetti consegnare tempestivamente i soldi sospetti al Centro nazionale di analisi della Zecca dello Stato. Se questi dovessero risultare legittimi, verranno rimborsati i soldi equivalenti, se invece dovessero risultare falsi, nulla sarà dovuto all’esibitore”.

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