Genova. E’ uscito dall’aula Beppe Sculli, che stamattina ha testimoniato di fronte al tribunale collegiale, presieduto da Marco Devoto, nell’ambito processo a carico di 4 ultrà rossoblu per i disordini avvenuti durante la partita Genoa-Siena del 22 aprile scorso.
L’ex ciocatore del Genoa, ora nel Pescara, ha testimoniato riguardo alla telefonata intercorsa fra lui e il capo ultrà Massimo Leopizzi durante la contestazione. “Non mi sentivo aggredito o minacciato in alcun modo – ha detto – Leopizzi è un amico e una persona piacevole e infatti durante la contestazione gli ho telefonato per parlare con lui di quanto stava accadendo. Lui mi ha suggerito di cercare qualcuno dei tifosi e di spiegare loro le possibili conseguenze della contestazione per il Genoa”.
“I giocatori del Siena erano rientrati negli spogliatoi perché lo aveva detto l’arbitro, mentre noi siamo rimasti a centro campo perché non c’era alcun pericolo – ha preseguito l’ex rossoblù – nessuno mi ha mai chiesto di togliere la maglia”.
In aula avrebbero dovuto testimoniare anche tutti i giocatori rossoblù, che però sono stati assenti giustificati, vista la difficile partita che dovranno affrontare domenica.