Dalla Val Graveglia alla New York industriale: la tragica storia di Emilia Prato

emilia emigrante 8 marzo new york

Genova. Una storia simile a tante altre, a cavallo fra Otto e Novecento e fra antico mondo rurale e tumultuosa modernità industriale. Tra Prato di Ne, un pugno di case adagiate sulle pendici del monte Zatta e la grande metropoli americana, New York.

Un’epopea d’altri tempi, quella di Emilia Prato, figlia di due contadini emigrati negli Usa dal paesino dell’alta Val Graveglia e morta con altre 145 operaie il 25 marzo 1911 nel tristemente celebre incendio della fabbrica Triangle, episodio che, secondo la tradizione, diede origine alla celebrazione dell’8 marzo, festa della donna.

A ricostruire l’antica vicenda è stato Giorgio Viarengo, ricercatore storico locale, su commissione della Spi Cgil, che grazie a questa indagine ha potuto allestire una mostra, dal titolo “Emilia, una di noi”.

L’esposizione è composta da 20 pannelli che riportano fotografie, documenti scovati da Viarengo negli archivi della città di New York e la narrazione di tutta la storia, che inizia appunto dalla migrazione in America di Antonio Prato e Teresa Raffo, genitori di Emilia. Ad arricchire il tutto, la proiezione di un video di Cristina Pitruzzella.

Dopo un primo allestimento all’Auditorium Chiavari lo scorso marzo, e esposizioni successive, la mostra sarà ospitata dal 17 giugno al 30 settembre presso il Museo della Lanterna gestito dalla Provincia di Genova, con un’anteprima dal 28 maggio al 14 giugno nel loggiato inferiore di Palazzo Doria Spinola (Largo Lanfranco, 1, orari lun.-ven. 9-18.30, sab. 9-13, ingresso libero).

L’anteprima di Palazzo Doria Spinola sarà inaugurata lo stesso 28 maggio alle 16.30 e a seguire, dalle 17, ci sarà un convegno presso la sala del consiglio provinciale, sempre a Palazzo Doria Spinola (primo piano) che sarà aperto, dopo i saluti del commissario straordinario della Provincia Piero Fossati, da un intervento del curatore della mostra Giorgio Viarengo, e proseguirà con vari interventi di rappresentanti di associazioni legate al mondo del lavoro e dei diritti delle donne.

Tra questi Annalisa Marinelli del comitato Se non ora quando di
Genova, Mina Grassi della Spi Cgil di Genova e Liguria e Patrizia
Bellotto e Ivano Bosco della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova. A chiudere, letture del testo “Amerique” di Ivano Malcotti, fatte da Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue.

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