Da Palombo a Icardi, passando per Krsticic: i top della Sampdoria 2012-13. Chi ti ha convinto di più?

Esultanza Palombo - Sampdoria Padova

Genova. La Sampdoria si salva, strappa ai cugini il primato cittadino e si regala una nuova stagione nella massima categoria. Per una neopromossa, nonostante il blasone della società dica altro, è oro che luccica. E c’è chi alla causa è riuscito a dare più degli altri. Elementi sui quali costruire il Doria di domani: da Krsticic a Palombo passando per Gastaldello e Icardi: sul podio, o fuori da esso, piazzateli voi!

Nenad Krsticic. Uno dei gioiellini di casa Sampdoria. Delio Rossi gli ha cucito addosso il ruolo di regista e il serbo ha risposto presente. Con lui a dirigere le manovre i blucerchiati hanno fornito le migliori prestazioni della stagione. C’è voluto un intervento killer di Matuzalem per metterlo ko, il centrocampista non è certo uno che si chiama fuori al primo dolorino. Sa cosa vuol dire combattere, lo ha fatto per tenersi stretta la vita. Allo stesso modo si danna l’anima in campo e i piedi sono quelli di un campioncino in costante crescita.

Mauro Icardi. Dieci gol alla prima stagione in Serie A. Sono numeri clamorosi per un classe ’93. L’infortunio di Maxi Lopez ha aperto all’ex Barcellona le porte di una carriera che si preannuncia scoppiettante. Purtroppo i rumors di mercato che si sono susseguiti già sul calare del 2012 non hanno fatto altro che distrarlo. Con l’Inter nel destino Icardi si è via via spento (paura di metterci la gamba?). Resta comunque una delle note più positive della stagione. La doppietta realizzata contro la Juventus a Torino è roba che finisce sui libri di storia.

Angelo Palombo. Con Ferrara era finito ai margini del progetto, Sensibile lo voleva lontano da Genova. Il numero 17 ha detto di no, è rimasto. Guardava i compagni dalla tribuna, un fuori rosa. A Bogliasco si allenava come se nulla fosse, da professionista esemplare. L’esonero dell’ex juventino e le “dimissioni” del direttore sportivo hanno cambiato tutto. Delio Rossi ha creduto in lui sin dal primo minuto. Ha aspettato che ritrovasse i 90’ nella gambe e lo ha buttato nelle mischia. Ma a centrocampo c’è il pienone e Palombo viene dirottato in difesa. Non sarà il Cannavaro dei Mondiali di Germania ma ha dimostrato di saperci fare anche il quel ruolo. E la tifoseria ha ritrovato una delle sue icone.

Andrea Poli. Storia simile a quella di Palombo ma l’ex interista, finito in estate tra i partenti, era riuscito a ritagliarsi uno spazio importante già con Ferrara in panchina. Con l’arrivo di Rossi si è poi consacrato come una delle più belle realtà a tinte blucerchiate. Ha trovato il suo primo gol in occasione del derby di andata e non poteva scegliere giorno migliore per farlo. Inserimenti costanti (magari non sempre premiati), grinta e pressing sugli avversari a tutto campo. Peccato che questa volta l’addio sia davvero a un passo. Chi lo prende (pare sia il Milan) fa un vero affare.

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