Genova. Il tribunale collegiale composto dai giudici Merlo, Carta e Parentini, ha condannato oggi sette giovani per gli scontri davanti alla prefettura verificatisi durante il corteo degli studenti che il 30 novembre 2010 protestavano contro la riforma Gelmini.
Quattro di loro sono stati condannati per resistenza a pubblico ufficiale con pene comprese tra 8 mesi e un anno e 2 mesi, mentre tre a 8 mesi per travisamento. Altri tre giovani sono stati invece assolti. I difensori dei condannati, gli avvocati Emanuele Tambuscio e Laura Tartarini, hanno annunciato che ricorreranno in appello. I legali dei giovani avevano contestato in aula il mancato preavviso formale prima della carica, letteralmente “intimazione formale al discioglimento di un corteo” che è previsto dagli articoli 22 e 23 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza).
Il pubblico ministero Biagio Mazzeo nelle conclusioni ha replicato che “si tratta di un provvedimento desueto e comunque, con tutti i tagli che devono subire le forze dell’ordine probabilmente non avevano neppure la possibilità di portarsi dietro un megafono”.
Alle condanne di oggi occorre aggiungere un’ulteriore condanna di un giovane, difeso dall’avvocato Giancarlo Bonifai, che ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a una pena di 10 mesi.