Busalla. La Corte d’appello di Genova ha assolto perché il fatto non costituisce reato cinque persone che, in primo grado, erano state condannate a un anno e tre mesi ciascuno per l’incendio divampato nella raffineria Iplom di Busalla, nell’entroterra genovese, il 31 luglio 2008.
Gli imputati, tutti difesi dagli avvocati Giovanni ed Enrico Scopesi, sono l’allora direttore dello stabilimento Iplom Gianluigi Ratto, Valter Mantelli, nella sua qualità di direttore dell’esercizio, Valter Olivieri, capo Servizi Impianti, Giovanni Ardossi, responsabile della manutenzione ed Eraldo Parodi, responsabile della sicurezza. Erano stati accusati di incendio colposo.
Secondo l’accusa sarebbe stata la scarsa manutenzione sui serraggi dei tiranti a causare il cedimento della flangia da cui fuoruscirono gli idrocarburi. Da una perizia emerse che nel tratto più a valle della tubazione c’era una corrosione che avrebbe ridotto lo spessore del tubo.
Quel tratto di tubo risalente al 1980 nel quale passava il greggio a 350 gradi avrebbe quindi ceduto. L’incidente avvenne nei pressi dell’impianto di distillazione primaria. Intervennero subito le squadre interne antincendio che avevano chiuso le valvole a valle e a monte della tubazione rotta e poi i vigili del fuoco.