Genova. L’accordo Amt è stato firmato lo scorso 7 maggio, ma domani toccherà ai lavoratori esprimersi durante il referendum. Le urne si apriranno alle 4 di mattina e resteranno aperte fino alle 21. Subito dopo inizierà lo spoglio nelle singole rimesse e i risultati, poi, confluiranno nella sede centrale dell’azienda.
Oggi invece si concludono le assemblee nelle varie sedi, tutte molto partecipate, vista l’importanza dell’argomento e i sacrifici che i lavoratori dovranno fare. Sono 8 milioni e 300 mila euro, infatti, le risorse necessarie per mettere in equilibrio il bilancio 2013, in cambio dei sacrifici di 2500 lavoratori, mentre per il 2014, su cui pendono altri 7 milioni circa, è tutto rinviato a ottobre.
“Abbiamo spiegato ai lavoratori il perché, per la prima volta nella storia, i sindacati abbiano firmato un accordo che prevede questi sacrifici – dichiara Antonio Cannavacciuolo, Uiltrasporti – lo scopo è quello di salvare i servizi e l’azienda, facendo in modo che rimanga pubblica”. Quello che però viene richiesto in cambio è che le istituzioni mantengano le promesse fatte.
Proprio nel giorno della firme dell’accordo, infatti, il Comune con una lettera firmata dal sindaco Marco Doria ha scritto formalmente i suoi tre impegni: stesse risorse, ripatrimonializzazione, elevando così il capitale sociale, accesso ai fondi europei o al credito bancario per il rinnovamento del parco mezzi, e il dibattito sulla privatizzazione fortemente “influenzato dal fatto che a quel punto l’azienda sarà in sicurezza”.
La Regione, invece, ha garantito entro il mese di novembre un’agenzia regionale che darà possibilità alle aziende liguri di scaricare l’iva con beneficio fiscale. Queste in sintesi le garanzie dell’accordo.
“Indipendentemente dal risultato del referendum, che noi ci auguriamo sia positivo, ora tocca alle istituzioni fare la loro parte, passando dalle promesse ai fatti – conclude Cannavacciuolo – se questo non avverrà, però, gli unici a fare sacrifici saranno i lavoratori e non si potrà certo dare la colpa a loro”. Lo scopo dei sindacati, quindi, è quello di salvare l’azienda e tutelare i servizi, ma questo sarà possibile solo se le istituzioni faranno la propria parte.