Rapallo. Continua su tutto il territorio nazionale la raccolta firme per la legge d’iniziativa popolare “Rifiuti Zero”. Anche a Rapallo è possibile firmare presso l’ufficio elettorale dei comune, dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 12, ed inoltre anche nei comuni di Santa Margherita, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12 e Portofino, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.
“Andare a firmare è importante perché permetterà di presentare e discutere la legge in parlamento avviando una vera e propria rivoluzione verde basata su sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro”, spiega il comitato Rifiuti Zero di Rapallo.
Il sistema di gestione “Rifiuti Zero”, già in uso in più di 120 Comuni italiani, si realizza nei seguenti punti: rendere obbligatoria la raccolta porta a porta, l’unico sistema efficace per raggiungere in poco tempo e su larga scala quote di differenziata superiore al 70% perché’ più si differenzia e meno si conferisce in discarica; eliminare i cassonetti dalle strade; ridurre, riutilizzare e recuperare i rifiuti creando isole ecologiche per il recupero del materiale creando una filiera produttiva; avviare impianti di compostaggio e il compostaggio domestico; eliminare gli inceneritori (l’Europa ce lo chiede dal 2020) e le megadiscariche entrambi tanto dannosi alla nostra salute e all’ambiente; una tariffa puntuale per i cittadini, cioè più ricicli e meno paghi; avviare e incentivare l’uso di prodotti alla spina (acqua,latte, detersivi ecc.); azzerare i rifiuti entro il 2020 (come indicato dalla Comunità Europea): si può fare perché la maggior parte dei rifiuti solidi urbani che finisce nell’inceneritore o in discarica è realizzata con materiale riciclabile (organico, carta, plastica, vetro); reimmettendo tali materiali nel ciclo produttivo si raggiunge una riduzione dei rifiuti del 90%.
“Inoltre, far risparmiare le casse comunali perché smaltire rifiuti indifferenziati costa tre volte tanto che smaltire i rifiuti differenziati – conclude il comitato – per non parlare del fatto che può creare occupazione e lavoro perché si crea una filiera produttiva dei materiali riciclati”.