Cronaca

Raccolta soldi per il piccolo Matteo: tifosi del Genoa raggirati, era una truffa

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Genova. Una delle storie d’amore del Genoa si è rivelata una truffa. I soldi, circa 70 mila euro, raccolti dalla Tifoseria Organizzata del Genoa per aiutare il piccolo Matteo non servivano ad affrontare una difficile operazione in Svizzera ma a coprire i debiti del padre che, da quanto si apprende avrebbe architettato la truffa, su cui sta indagando la procura di Genova.

La somma era stata raccolta sia con la vendita di cappellini allo stadio, con una donazione diretta del Genoa e di altre squadre di serie A oltre che dai tifosi. Sono stati proprio i tifosi genoani a denunciare il raggiro. La procura ha congelato i conti, ma due terzi dei soldi pare fossero già stati spesi.

“Siamo amareggiati – ha spiegato oggi in una conferenza stampa un gruppo di tifosi ‘storici della
nord’ -. Avevamo messo a disposizione tutti i nostri mezzi ed è stata tradita la nostra fiducia”. Alla presenza degli avvocati Riccardo La Monaca e Stefano Sambugaro i tifosi si sono sfogati per una vicenda che hanno definito allucinante.

“Hanno sfruttato i nostri ideali – ha detto un tifoso -. Quando si parla di bimbi, le componenti del tifo non guardano in faccia nessuno. L’iniziativa ha coinvolto anche tifosi di squadre da tutta Italia. Speriamo di poter restituire il denaro a chi l’ aveva donato con tanto cuore”.

“Il papà del bimbo – hanno riferito i due legali – li aveva contattati per chiedere aiuto per il figlioletto che necessitava con urgenza del trapianto di un polmone che si poteva fare solo in Svizzera. A questo punto e’ subito scattata una gara di solidarietà da parte della tifoseria genoana per raccogliere il
denaro necessario per aiutare un bimbo in pericolo di vita”.

L’iniziativa era scattata nel gennaio scorso. “Tutto è stato bello – proseguono i due legali – fino a ieri quando abbiamo saputo che il papà del bimbo aveva simulato la grave malattia del figlio e pare che si sia appropriato della somma raccolta per i suoi interessi personali distraendo le somme avute con il buon cuore dei tifosi. Tra le persone offese – hanno aggiunto – figura anche la società Genoa che ha donato 25.000 euro mentre i singoli ne hanno offerto circa 45.000”. I due legali invitano le persone che hanno versato il denaro a sporgere querela.

L’inchiesta della Procura è affidata al pm Biagio Mazzeo che ha indagato il papà di Matteo con l’ipotesi di truffa, mentre è stato disposto il sequestro preventivo di 27.000 euro trovati sul suo conto corrente. L’indagato, assistito dal suo difensore, avvocato Gennaro Velle, sarà interrogato in Procura il 15 aprile.

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