Genova. Non ci sono certezze nel futuro dei dipendenti della Provincia di Genova e l’ansia sale di giorno in giorno. Gli stipendi sono assicurati sino a fine anno, ma i lavoratori, che oggi ha dato vita a un presidio davanti alla sede dell’ente, sono preoccupati sia per il loro futuro, sia per i servizi che rischiano di essere tagliati.
“Il rischio è che a pagare siano tutti i cittadini – ha detto Bruno Serravalle, Rsu della Uil – a partire da quelli dell’entroterra dove la Provincia non potrà più garantire, ad esempio, il ripristino delle strade. Noi proponiamo che la Regione Liguria, in attesa della legislazione nazionale, si faccia carico delle proprie deleghe”.
I lavoratori chiedono chiarezza anche allo Stato. “Noi chiediamo i 32,5 milioni di euro che la Provincia ha già messo a bilancio ma lo Stato non ha ancora pagato – sottolinea Attilio Ratto, Rsu dell’Usb -. Basta con i tagli lineari”.
A preoccupare i sindacati è ”l’incertezza totale – sottolinea Vito Rosso, Rsu della Cisl -. Negli enti provinciali lavorano in Liguria circa 2 mila persone, e altrettante sono quelle dell’indotto”. Una situazione paradossale per i lavoratori di Genova.
“Con il decreto legge hanno assicurato gli stipendi fino a fine anno – spiega Gianfelice Isola, Rsu della Cgil – ma resta il problema che siamo un ente senza prospettive future. Questo non perché manchi i lavoro ma perché la normativa non chiarisce cosa le provincie devono fare”.