Stadio Luigi Ferraris La sconfitta con l’Inter nello specchietto retrovisore, il derby di ritorno all’orizzonte. Il presente dice Sampdoria-Palermo, si gioca al Ferraris. Blucerchiati contro rosanero, fa un certo effetto. L’ultima volta costò cara ad Angelo Palombo e compagni, costò l’aritmetica retrocessione in B alla società di Corte Lambruschini.
È tutto parte del passato, adesso è la squadra di Miccoli a giocarsi la permanenza in Serie A. La Samp, a quota 36 punti in classifica, guarda gli avversari dall’alto in basso. Certo tra squalifiche e infortuni Delio Rossi è costretto a reinventarsi il centrocampo: out Poli e Krsticic, dentro Soriano e Munari.
Questa la formazione completa, il modulo è il 3-5-2: Romero, Gastaldello, Palombo, Costa, De Silvestri, Munari, Obiang, Soriano, Estigarribia, Eder e Icardi. Nel Palermo solo panchina per il contestatissimo ex genoano Mauro Boselli.
Si comincia. La prima debole conclusione indirizzata nello specchio della porta avversaria è della Sampdoria. Angolo a favore dei blucerchiati: batte Estigarribia, la testa è quella di capitan Gastaldello che non riesce a dare potenza alla sfera; Benussi blocca senza difficoltà.
Miccoli tenta un destro al volo che però s’infrange sul muro Palombo. Al 20’ una bella giocata corale della squadra di Rossi, l’ultimo tocco è di Costa, la sua botta viene deviata in angolo. I rosanero reagiscono e al 22’ fanno venire i brividi alla Sud. Ilicic si beve in dribbling mezza Samp e spedisce in porta Miccoli: il suo destro sul secondo palo viene respinto da un attento Romero.
Obiang, velo di Icardi a favorire Munari che serve poi l’argentino: gran botta ma imprecisa. Tocca di nuovo al Palermo che con Barreto cerca fortune (non ne troverà) dalla distanza. Il cross di Costa per Icardi è buono ma l’argentino, di testa, non riesce a farsi beffa di Benussi.
Al 35’ Romero la fa grossa. Punizione dalla trequarti di Miccoli, il portiere blucerchiato battezza fuori ma sbuca Von Bergen a cui sembra di sognare; ma è tutto vero e il Palermo è in vantaggio. In questi casi l’importante è non perdersi d’animo. Lo sanno i blucerchiati che al 42’ trovano il pareggio. Angolo di Eder e frustata aerea di Munari che lascia di sasso la retroguardia ospite: 1-1. Il primo tempo si chiude così.
La ripresa comincia con gli ospiti in avanti. Ilicic, forse in fuorigioco, non sorprende Romero. Lo stesso sloveno irride Estigarribia in dribbling e mette nel mezzo, Palombo tocca ma favorisce il destro di Rios che non trova il bersaglio. È il preludio al gol che arriva con un Ilicic in versione Messi. Il numero 27 semina Palombo e Costa come fossero dei ragazzini delle scuole calcio e scucchiaia alle spalle di Romero. Il 2-1 regala coraggio alla banda Sannino che sfiora il tris con Rios.
La Sampdoria non riesce a riodinare le idee e si riaffaccia timidamente in avanti con Eder . Ma il Palermo è carico a mille e si porta sul 3-1 grazie a Garcia che di testa sfrutta come meglio non potrebbe l’angolo di Miccoli. È a questo punto che Rossi decide di giocarsi il tutto per tutto: fuori Soriano, dentro Eder per un Doria a 3 punte.
Miccoli e Ilicic sono scatenati. Il primo è insaziabile e al 15’ sfiora il palo. Nell’azione che regala a Ilicic l’ennesimo tentativo, si fa male Gastaldello; al suo posto tocca a Mustafi, la fascia di capitano torna sul braccio di Palombo. Esce anche Estigarribia, entra Maresca.
La Samp è bloccata, non riesce a costruire un’azione degna di nota. Forse la peggior partita della gestione Delio Rossi, l’avvicinarsi del derby l’unica attenuante. L’aver inguaiato i cugini nella corsa salvezza la magra soddisfazione dei tifosi blucerchiati. Alla fine dalla Sud piovono fischi, poi arriva l’incoraggiamento in vista della straccitadina. Quella si che non si può sbagliare.