Genova. I lavoratori di Amiu bonifiche sono tornati in aula rossa questo pomeriggio. Lo hanno fatto, insieme ai lavoratori della Centrale del latte, in una commissione dedicata proprio proprio a loro (e ai 63 lavoratori dell’ex sito di Fegino) e hanno protestato vivamente per aver visto ancora una volta la politica silente, rispetto alla loro situazione.
Nel frattempo invece la giustizia invece si è mossa e 3 dei 23 ex precari del diserbo hanno vinto la loro prima battaglia in tribunale: “C’è stata un prima causa davanti al tribunale del lavoro che ci ha visto vincitori – spiega Fabrizio, uno dei lavoratori che ha vinto la causa – e tre di noi sono stati reintegrati grazie a una sentenza del tribunale di Genova che ha riconosciuto l’illegittimità del contratto di lavoro che si avvaleva di un accordo sindacale del 2008 in cui c’era scritto che il lavoro di diserbo era stagionale. Il giudice lo ha ritenuto illegale e ha riconosciuto il nostro lavoro non stagionale e dopo i 36 mesi siamo stati riassunti. Altri 4 lavoratori dovrebbero arrivare al primo grado di giudizio fra qualche mese e altri 16 stanno seguendo lo stesso percorso”.
Ma gli ex precari Amiu Bonifiche lamentano il silenzio della politica: “Oggi l’incontro che c’è stato e dispiace dirlo era da filmare perché è la prova provata che ormai è una fagiolata in cui tutti quanti ce lo prendiamo in quel posto tranne chi ha il suo bel posto di lavoro come amministratore delegato o come consigliere comunale. Alcuni consiglieri comunali si sono alzati dicendo, scusate faccio due domande perché non so di cosa state parlando” sbotta Emanuele, altro lavoratore che ha appena vinto la causa contro Amiu, anche se l’azienda partecipata dal Comune di Genova al 100% ha fatto ricorso contro il reintegro.
“Non esiste nessuno né a livello politico che tenta di mettere i paletti nella gestione di questo servizio che è pubblico. La giunta che si è fatta eleggere al grido di beni comuni e servizi pubblici dà completa carta bianca agli amministratori delegati di Amiu e di Amiu bonifiche, come a quelli di Amt e anche di fronte a palesi errori che la legge riconosce come manovre illegittime, la politica decide di non mettere parola su quello che succede e continuare a dare piena fiducia a questi amministratori delegati”.
Il rischio, visto che da quest’anno Amiu ha deciso di affidare il lavoro del diserbo, non più ad Amiu Bonifiche ma in appalto alle cooperative, è che il reintegro a questo punto sia solo sulla carta: “Il rischio è che in questa prateria del facciamo come ci pare, del lavoro precario anche se a tempo indeterminato, noi potremmo vincere una causa verso un’azienda che il giorno dopo decide che non ci sono più i soldi e non può più andare avanti anche se gli errori sono suoi. Per cui decide di chiudere e noi ci ritroviamo a spasso come sta succedendo a chi lavora alla centrale del latte o ad Amt”.
“Perché le soluzioni politiche sono tanto belle quando ci sono – aggiunge Emanuele – ma quando non ci sono penso che l’unica soluzione sia come facciamo noi da anni, cioè venire qua, bloccare e bloccare questa città”.