Genova. Continua l’opera della Guardia di Finanza di Genova, contro l’indebita percezione di pensioni di persone defunte, da parte di parenti dei deceduti, prive dei requisiti per la percezione del trattamento di “reversibilità”, che
non avevano comunicato la morte dei congiunti agli organi previdenziali.
Nel febbraio scorso, il I Gruppo della Guardia di Finanza di Genova aveva
individuato 14 casi di indebite percezioni di pensioni, per un totale erogato di
740mila euro, mentre nei giorni scorsi, il Nucleo di Polizia Tributaria, proseguendo gli accertamenti sviluppati con un’azione d’indagine
coordinata, ha individuato altri 6 casi simili, nei quali l’ammontare
complessivo degli emolumenti erogati arriva a 425mila euro, corrisposti negli anni dal 2007 al 2011.
Questi ulteriori casi di frode, alle finanze dello Stato, sono stati scoperti attraverso analitici e laboriosi incroci di dati, utilizzando gli archivi elettronici in dotazione, nonché tramite l’esame approfondito di documenti cartacei, effettuando, altresì, riscontri materiali e sopralluoghi sul territorio.
Il risultato delle indagini, svolte sfruttando la collaborazione dell’INPS, è stato
segnalato prontamente all’Ente previdenziale, che si è attivato per l’immediato
“blocco” delle erogazioni ed ha promosso le procedure amministrative per il
recupero delle somme illecitamente percepite, riuscendo ad ottenere la restituzione di 150 mila euro dalle banche tenutarie dei conti correnti nei quali il denaro era confluito, prima che i fondi fossero sottratti dagli artefici della frode.
Sul piano giudiziario, i responsabili della truffa, in tutto 6 persone, sono stati
denunciati alla Procura della Repubblica di Genova richiesto ed è stato attivato il sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di 80 mila euro.