Genova. Il SILP CGIL è costretto ad intervenire ancora una volta nel tentativo di arginare la mediaticità dell’Ufficio Stampa della Questura di Genova, che in un momento istituzionale così delicato e con un Dipartimento della Pubblica Sicurezza in attesa di un necessario riassetto organizzativo, continua a dare voce agli slogan di una dirigenza che invece di pensare a gestire con equilibrio le risorse a disposizione promette il pugno di ferro sul territorio!
Il SILP CGIL da tempo sta denunciando l’aumento dei reati a Genova e che occorre che l’Amministrazione, attraverso il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (presieduto dal Prefetto) pianifichi un oculata e compartecipata attività preventiva sul territorio genovese mirata a combattere i fenomeni malavitosi connessi che gravitano intorno ad una criminalità organizzata che purtroppo sta espandendosi sul territorio della nostra Regione.
Invece continuiamo ad assistere a preoccupanti tam tam mediatici che invece di tranquillizzare la cittadinanza ne alimentano le aspettative repressive. Il “pugno di ferro” (vedasi quotidiani odierni) deve essere usato dopo una finalizzazione di un attività investigativa! Prima recuperiamo risorse per le indagini.
Siamo al lumicino ma la questura non lo dice…:
· perché la Questura non divulga nei suoi comunicati che per combattere i reati di competenza delle Sezioni della Squadra Mobile , che si occupano di “Criminalità diffusa” (quindi furti scippi borseggi ect..) o di “anti-prostituzione” per tutta la Provincia, il personale a disposizione arriva a 10 unità circa a Sezione? (e nel frattempo le squadre di polizia giudiziaria dei Commissariati sono sempre più in difficoltà..)
· perché la questura non spiega ai cittadini come mai chi si occupa dei servizi garantiti alle Società Calcistiche (Genoa e Sampdoria) può contare su un numero di risorse sproporzionato mentre per combattere i furti in appartamento non ce ne sono?
Il SILP CGIL continuerà a rispondere colpo su colpo ad un Amministrazione che non perde occasione per smentire pubblicamente le prese di posizione di chi, rappresentando i lavoratori della Polizia di Stato, denuncia la propria preoccupazione per l’involuzione di un modello di sicurezza genovese che invece di garantire, con sagacia istituzionale, equilibrio sociale tra una cittadinanza desiderosa di risposte equilibrate, continua ad ostentare attraverso slogan mediatici l’imposizione del “pugno di ferro” trascurando la prevenzione.
Roberto Traverso, segretario provinciale Silp Cgil