Genova. “Mi vergogno e chiedo scusa”. Lo ha detto oggi il piccolo imprenditore genovese che ha simulato la malattia del proprio figlio per far avviare una colletta ai tifosi del Genoa, ottenendo 70 mila euro, durante l’interrogatorio cui è stato sottoposto dagli uomini della squadra di polizia giudiziaria della procura di Genova su delega del pm Biagio Mazzeo che l’ha indagato per truffa.
Prima dell’interrogatorio l’avvocato Gennaro Velle che lo difende ha restituito 17 mila euro alla onlus che i tifosi
genoani avevano creato per rispondere al suo disperato appello. “Presto – ha detto l’avvocato – saranno restituiti
anche i 25 mila euro donati dalla società Genoa. Il mio assistito ha espresso profonda vergogna per quello che ha fatto
e cercherà di riabilitarsi con i fatti. Ha messo in vendita tutto, dall’auto ai macchinari della sua piccola ditta per
cercare di rimediare a quello che e’ stato un grande errore”.