Genova. Sono passati 21 giorni dall’apertura della procedura di mobilità da parte della Società Fiera nei confronti di trentuno dipendenti, 14 giorni dall’incontro in Consiglio Regionale, 6 giorni da quello in Comune con i capigruppo ed il Sindaco.
“Abbiamo sentito più volte della vostra disponibilità ad attivare un tavolo operativo per la ricerca di soluzioni ai trentuno esuberi dichiarati dall’azienda di cui siete proprietari. Abbiamo perfettamente capito che è in atto tra i vari soci un rimbalzo di responsabilità, mentre noi abbiamo un’unica certezza: il 30 giugno trentuno di noi andranno a casa. Purtroppo, ancora una volta, dobbiamo constatare la vostra totale inaffidabilità”. E’ uno stralcio della dura lettera aperta inviata oggi dai lavoratori a “Ai signori Soci di Fiera di Genova SpA”.
“Sappiamo con certezza che nessuno di voi è immune da responsabilità – scrivono i lavoratori – indipendentemente dall’entità delle quote societarie detenute: siamo noi a ricordarvi che mai nessuno dei soci si è opposto alle scelte sciagurate che hanno determinato la situazione attuale. Sappiamo che la nostra terribile esperienza sta mettendo in guardia alcuni di voi dal ripetere analoghi errori per esempio in un’altra società come la Porto Antico SpA, società a noi affine non per trattamento ma per attività e quote societarie.
Di qui la richiesta pubblica: costituire “immediatamente quel tavolo operativo di cui avete apertamente ammesso la necessità e l’urgenza assoluta, per dare una soluzione ai nostri gravissimi problemi, e procedere di fatto, attraverso tutti gli strumenti utili, con la ricollocazione del personale in esubero, con l’accompagnamento alla pensione per i soggetti che ne stanno maturando i requisiti o con altri incentivi all’esodo.
Vi esortiamo a non fare altre dichiarazioni ai media non seguite da fatti”, conclude la lettera.