Genova. Enrico Preziosi era atteso a Pegli e a Pegli è arrivato questa mattina. Il presidente del Genoa si è presentato al Signorini in compagnia del figlio Fabrizio Preziosi. Un lungo colloquio con i giocatori e il tecnico per motivare, sostenere e spronare la squadra a dare il 110% in questo finale di stagione. Di mezzo c’è la permanenza in Serie A.
Si comincia da Verona, dalla delicata trasferta in casa di quel Chievo che domenica scorsa (facendo un gran favore ai rossoblù) ha battuto il Siena. Preziosi ci crede, la salvezza è a portata dei suoi ragazzi: “Io non mi arrendo – ha tuonato ai microfoni di Radio Nostalgia – e non devono farlo nemmeno i calciatori. Ho deciso di riconfermare Ballardini, ora sta ai giocatori dimostrare di credere in lui”.
Il Siena a Roma, il Palermo in casa contro l’Inter. Quello del Genoa sembra il turno di campionato più agevole fra chi lotta per non retrocedere: “Non mi interessa cosa fanno le altre squadre, il futuro dipende da noi e noi ci crediamo come anche i tifosi”.
Di atleti svogliati Preziosi non vuol sentir parlare: “Il gruppo si compatterà e seguirà quelli che hanno voglia di vincere. Abbiamo parlato anche dei comportamenti di alcuni calciatori che non ci soddisfano”. Il finale è per le presunte offerte pervenutegli dal Kazakistan per l’acquisizione del Grifone: “Di voci ne usciranno tante ma ai tifosi dico, per fortuna o per sfortuna, che al momento non c’è nessuno interessato a rilevare il Genoa”.