Genova. Terza udienza questa mattina di fronte al tribunale collegiale presieduto da Marco Devoto del processo a carico di 4 ultrà rossoblu per i disordini avvenuti durante la partita Genoa-Siena del 22 aprile scorso.
Oggi in aula sono sfilati alcuni poliziotti della squadra che si occupa dell’ordine pubblico all’interno dello stadio che hanno esaminato alcuni filmati relativi alla partita ed effettuato il riconoscimento degli imputati sopra il tunnel mobile che consente l’ingresso in campo dei giocatori. Neppure questa mattina, però, è stato chiarito come sia avvenuto il passaggio di circa 200 tifosi dalla gradinata Nord al settore dei distinti.
Aspetto che potrebbe essere chiarito nella prossima udienza, che si terrà il 16 aprile, quando in aula verranno a testimoniare proprio gli stewards responsabili dell’accesso allo stadio. Se nella scorsa udienza, infatti, è stato chiarito che le porte interne dello stadio non sono state forzate, resta da capire come sia avvenuto il passaggio e anche chi, eventualmente, abbia fatto resistenza agli steward, visto che dai filmati mostrati sembra che gli imputati non siano stati in prima fila nella fase di passaggio da un settore all’altro.
In aula oggi, chiamato dal pubblico ministero Biagio Mazzeo, anche l’arbitro Paolo Tagliavento che ha spiegato: “Decisi di sospendere la partita perche’ stavano arrivando fumogeni in campo dalla Gradinata nord – ha detto Tagliavento – tanto che era in pericolo la sicurezza del portiere”. La gara rimase sospesa per 40 minuti, fino a quando la Digos non accerto’ il ritorno alla normalita’ sugli spalti e il ripristino delle condizioni di sicurezza. Tagliavento ha anche raccontanto che il capitano del Genova Marco Rossi disse: “Ci hanno chiesto di toglierci le maglie”.
Udienza rinviata al 16 aprile, mentre nell’udienza successiva dovrebbero essere sentiti i giocatori del Genoa e il presidente Preziosi.