Cronaca

Assolibro, l’agorà culturale di via San Luca verso la chiusura: aspettando un lieto fine, mobilitazione per salvare la storica libreria

Genova. “Nei libri per bambini di solito c’è sempre un lieto fine, in questo caso non si sa, ma ci proviamo ugualmente? Sommergeteci di idee..e adottate un libro!”. Ci prova anche la rete a far tenere alzata la saracinesca di Assolibri, la storica libreria di via San Luca da 15 anni punto di riferimento culturale e non solo nel cuore della vecchia Genova.

Una libreria lontana dai moderni supermercati dei libri ma dove si trova un po’ di tutto, dal bestseller al libro di nicchia, e dove ai librai si può ancora chiedere un consiglio o avere in diretta la recensione dell’ultimo volume pubblicato. Un bel locale, aperto sulla strada, senza porte a separare il dentro da fuori, un pezzo di città.

Ma il vento della crisi è arrivato anche qui: la grande libreria di via San Luca non è più in grado di sostenere i costi di gestione. Dallo sgomento iniziale, si è passati ai fatti, con una mobilitazione che da virtuale può diventare reale. Si chiama “Quelli che vorrebbero salvare la libreria Assolibro di via San Luca”, ed è la pagina facebook, curata dal Dottor Grigio, che in una manciata di giorni ha già sfiorato i mille likes. Ma il tam tam mediatico e virale è arrivato anche alla porta di istituzioni e associazioni spesso coordinate per la riqualificazione del territorio.

Notizia “durissima”, commenta Domenico Megu Chionetti, della Comunità di San Benedetto assiduo frequentatore della libreria, fin da “quando avevo 18 anni”. “Assolibro rappresentava un po’ l’agorà culturale – racconta – un luogo di frequentazione e di scambio. L’unica cosa che si potrebbe fare, che però non è nelle disponibilità dei Comuni ma è un’intervento a livello nazionale, è creare zone franche per creare e agevolare l’impresa”, suggerisce Chionetti.

La chiusura della storica libreria sarebbe un “bruttissimo segnale” anche per il presidente del Municipio, Simone Leoncini. “Sarebbe come perdere un presidio sociale e culturale in una via, San Luca, già caratterizzata da un impoverimento molto forte del commercio – spiega – noi, invece, abbiamo bisogno di un commercio ad alto valore aggiunto, che produca qualità, buon lavoro e vivibilità, perché una serranda aperta anche in luoghi di potenziali problemi per la sicurezza è importante. Non so se le istituzioni in questo caso potranno effettivamente agevolarne la permanenza, ma sicuramente ci proveremo, piuttosto immaginando di costruire ipotesi di altre proprietà. Ma – conclude Leoncini – mantenere in questa via un’impresa culturale, sarebbe davvero importante”.

D’altronde una libreria che chiude è anche un negozio che chiude. “Purtroppo il Comune non può sostituirsi ai clienti che mancano – è il commento del sindaco Marco Doria – spetta al governo creare condizioni per cui le imprese rilancino l’economia. Pensare che le istituzioni locali possano risolvere i problemi di un’economia che va a rotoli da sola, è fondamentalmente errato”.

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